Liliana Resinovich ultime notizie oggi è stata picchiata. La Procura di Trieste aveva deciso di archiviare il caso come suicidio ma nelle scorse ore si è andata facendo strada un’ipotesi diversa. Sul volto della donna c’erano infatti dei segni traumatici riconducibili ad un pestaggio. Il fratello di Liliana aveva infatti avuto la possibilità di vedere il corpo della sorella in foto e aveva spiegato di aver notato dei traumi sospetti. Liliana presentava infatti un occhio tumefatto, segni sullo zigomo e la narice come se avesse ricevuto dei cazzotti in pieno volto. Secondo l’avvocato della famiglia, la perizia medico legale non aveva dato troppa importanza a questi segnali che oggi però assumono un diverso significato nel contesto di quanto accaduto.
Liliana Resinovich ultime notizie oggi, indagini da rifare
Liliana Resinovich ultime notizie oggi sarebbe stata rapita e picchiata. La donna era scomparsa a Trieste lo scorso 14 dicembre 2021. Il 5 gennaio 2022 il corpo senza vita della donna era stato ritrovato nella boscaglia del vecchio ospedale psichiatrico. Stando alle ultime indiscrezioni, qualcuno potrebbe aver rapito Liliana e dopo averle cagionato la morte. La donna sarebbe rimasta nascosta per venti giorni nella casa del suo assalitore per poi essere uccisa. Le indagini dovrebbero a questo punto ripartire dall’inizio. Liliana è morta per arresto cardiaco. L’ultimo pasto risale alla colazione del 14 dicembre. In quei venti giorni senza mangiare la donna non avrebbe nemmeno perso peso. Un’assurda circostanza a cui l’avvocato della famiglia stenta a credere. Secondo la versione dei familiari, Liliana sarebbe stata catturata da qualcuno che la conosceva bene e tenuta segregata per venti giorni. L’avvocato precisa che sul corpo ci sono segni traumatici che prescindono dal suicidio: “Come le lesioni traumatiche sulla parte sinistra della testa, una piccola lesione sulla lingua, un livido su una gamba”. Oltre a questi dati si aggiunge anche la tumefazione all’occhio destro e una lacerazione allo zigomo dello stesso lato. Segnali che indicano che la donna avesse avuto una pesante discussione con qualcuno che l’avrebbe prima strattonata e poi colpita con violenza fino a farle perdere i sensi. La donna sarebbe stata poi trasportata da un’altra parte. L’avvocato ha ipotizzato che il corpo di Liliana potrebbe essere stato nascosto per molto tempo in un bagagliaio. A lasciarlo supporre è stata la posizione rannicchiata in cui è stato trovato il cadavere: “Con ogni probabilità c’è stato un alterco, un momento di discussione energica e che Liliana sicuramente è stata strattonata e colpita e che poi, anche in ragione di un’aritmia acuta, è morta. Liliana è stata probabilmente conservata chissà dove, poi è stata trasportata. Anche quella posizione dormiente potrebbe farci pensare alla conservazione iniziale in un bagagliaio. E poi in qualche dolina”. Gli investigatori dopo un anno non credono più alla versione del suicidio. I sacchetti infilati in testa e il filo di lana attorno al collo sembrano più che altro una messinscena.
I sospetti sul marito Sebastiano
Sebastiano Visintin è stato convocato lo scorso 6 dicembre in Procura a Trieste. L’uomo è stato ascoltato per un’ora e mezza in merito alla presenza di un gomitolo trovato in un cassetto nella sua abitazione e che condivideva con la moglie. Il filato è apparso simile al cordino che era legato attorno al collo di Liliana. La Procura ha voluto fare chiarezza anche tenendo conto delle versioni contrastanti che il marito aveva fornito nei mesi scorsi. Sul cordino sarebbe stato trovato un profilo DNA che al momento deve essere analizzato.
Un anno fa la scomparsa di Liliana
Liliana Resinovich scomparve il 14 dicembre 2021. E’ passato un anno da quando la donna si allontanò da casa senza fare più ritorno. Il corpo è stato ritrovato il 5 gennaio nell’ex parco dell’ospedale psichiatrico, poco lontano, in linea d’aria, da via Verrocchio, dove viveva con il marito Sebastiano, a lungo indagato insieme a Claudio Sterpin da cui la donna doveva recarsi quella mattina. Per il momento non risultano indagati per la sua morte. Gli interrogativi restano ancora aperti.