Influenza del cammello. “Il cammello è il serbatoio quindi la trasmissione dal cammello all’uomo è abbastanza semplice se si beve del latte crudo di cammello e le mani si imbrattano con le sue urine e poi si mettono negli occhi, in bocca ecc. Il passaggio di infezione da persona a persona è veramente poco probabile. Quindi io non vedo come persone che sono andate allo stadio possano essersi prese quel tipo di coronavirus”, così il prof. Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Bio-Medico di Roma, intervenuto su Cusano Italia Tv durante il programma “Dritti al punto” condotto da Roberta Feliziani.

Influenza del cammello: casistica e letalità del virus in arrivo dal Qatar

Una nuova minaccia per la salute pubblica arriva dal Qatar, dove sono in corso i Mondiali di Calcio 2022. In attesa del grande appuntamento con la finale di domenica 18 dicembre 2022, fa paura il nuovo virus del cammello che proviene proprio dal mondo arabo.

 “La letalità è alta: 33-34%. Estremamente alta se pensiamo che il nostro coronavirus è 0.04%. Ma è difficile il passaggio da uomo a uomo. Gli unici casi fino ad oggi, quei sei casi del 2022 che ci sono stati, cinque erano infezioni primarie cioè dal cammello all’uomo. Si può passare da persona a persona ma a livello familiare quini di un contatto continuo e diretto, in luoghi molto stretti. E anche dal personale sanitario che curano le persone che hanno il mers”, ha aggiunto Ciccozzi.

L’influenza del cammello è una malattia provocata dal virus Mers-CoV, una vecchia conoscenza che non ha mai raggiunto una scala pandemica.

 “Ogni tanto si parla senza conoscere o senza sapere. O si parla tanto per parlare, per fare notizia. Se vi ricordate è successa la stessa cosa con il vaiolo delle scimmie. Quando abbiamo iniziato a dire che non c’era pericolo, è emerso che tutto questo clamore non aveva modo di essere”, spiega Ciccozzi.