Durante la stagione di Formula 1 2022 abbiamo assistito in più occasioni a discussioni e polemiche legate alla seconda guida. Dalla Ferrari – con la querelle tra chi dovesse esserlo tra Leclerc e Carlos Sainz – quindi alle ruggini tra Checo Perez e Max Verstappen all’interno della Red Bull.

Ebbene, il due volte campione del mondo si è soffermato proprio su questo argomento, evidenziando il ruolo cruciale del compagno di squadra che dovrebbe – quanto prima – accettare il suo ruolo più di ‘supporto’ al leader. Verstappen ha quindi citato Bottas come esempio calzante, seconda guida perfetta durante i sette titoli da campione del mondo di Lewis Hamilton:

Ogni anno tu inizi la stagione con la mente sgombra, ma dopo qualche gara ti rendi conto che nuovamente non succederà [di battere il tuo compagno] e accetti il tuo ruolo. Continui a gareggiare, puoi salire sul podio, vincere alcune gare, fare alcune pole position. Devi solo accettare che il pilota accanto a te sia un po’ più bravo. Va bene così, può succedere. È importante che lui l’abbia accettato, alcuni piloti non riescono a farlo e poi le cose iniziano ad andare molto male e allora non sopravvivi a lungo. Non voglio fare nomi, ma bisogna accettare il proprio ruolo. Non si può vivere in un mondo di favole.

Formula 1, Alonso: “Il pilota non fa più la differenza”

Dall’altra parte, Fernando Alonso ha invece ribadito che ormai il ruolo del pilota non ha più così rilievo nello sviluppo della macchina:

Con queste auto non credo che i piloti possano fare la differenza. Forse la può fare solo in fase di adattamento, ma a un certo punto ci abitueremo tutti alla macchina che ci viene data. Era così con le regole precedenti, e vale lo stesso in altre categorie: ci è voluto del tempo per adattarsi a Le Mans e a Indy. Una volta trovato il limite, si può forse recuperare un decimo sugli altri