Al via le nuove misure che riguardano il codice della strada. Un giro di vite precedentemente annunciato dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che in un tweet del 14 dicembre aveva ribadito come la situazione delle morti sulle strade sia diventata preoccupante, promettendo di agire subito in tal senso. E infatti la settimana prossima verrà aperto un tavolo assieme ai ministri Piantedosi e Valditara, dal momento che la sensibilizzazione e il senso di responsabilità passa anche dalle scuole.
Codice della strada, cosa cambia e da quando. Tutte le possibili novità
Le sanzioni economiche e penali saranno inasprite anche per chi guida parlando al telefonino, ma per il ministro dei Trasporti occorre intervenire innanzitutto sul fattore tempo, con la previsione della revoca a vita della patente (o comunque per periodi più lunghi di quelli attualmente in vigore) nei casi più gravi. Chi si mette alla guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti è una bomba e un potenziale assassino, ha detto Salvini a Palazzo Madama. Non basta, per il ministro, sospendergli la patente per uno o due anni: per lui anche il sistema a punti, infatti, deve essere rivisto. L’ idea è quella di un processo progressivo, una sorta di percorso a tappe, durante il quale ogni patentato venga aggiornato, accompagnato e informato. La mobilità su due ruote resta sorvegliata speciale. A partire dai monopattini elettrici, sempre più diffusi nelle città grazie ai servizi in sharing, su cui l’intervento è sicuro: si punta a renderli identificabili con una targa e a rendere il casco obbligatorio. Infine ha fatto discutere la proposta, avanzata dal viceministro Fdi Galeazzo Bignami, di prevedere un meccanismo di proporzionalità delle sanzioni rispetto al reddito, anche se è da valutare se corrisponda a logiche di congruità ed equità sociale. Salvini a riguardo non si è espresso: se ne discuterà al tavolo. Ciò di cui invece resta convinto è la necessità di portare l’educazione stradale sui banchi di scuola, che punta a istruire i ragazzi sin da giovanissimi sul rispetto delle regole e della sicurezza. Da qui il confronto con Valditara per introdurre strategie di prevenzione adeguate. Ma l’intervento sul codice della strada, di trent’anni fa, per il ministro è altrettanto urgente. E quella sarà quindi l’occasione per valutare l’introduzione di regole più restrittive come, si pensa, l’obbligo dell’etilometro a bordo. Secondo il ministro, infatti, farsi l’autotest prima di mettersi alla guida per fermarsi fino a che si è in tempo potrebbe essere un provvedimento utile.
Incidenti fra i giovani
Oggi in Italia gli incidenti stradali sono la prima causa di morte fra giovani e neopatentati. Il rapporto Dekra sulla sicurezza stradale, presentato presso la Sala Zuccari del Senato il 12 dicembre, ha messo in fila i numeri del fenomeno: nei primi sei mesi dell’anno (dati Istat) si sono verificati 81.437 incidenti stradali con lesioni a persone (+24,7% rispetto al 2021), 1.450 vittime (+15,3%) e 109.996 feriti (+25,7%). La sensibilizzazione dei guidatori, e in particolari dei più giovani e dei neopatentati, è considerata urgente. Nuove prospettive arrivano tuttavia dai veicoli di nuova generazione, che sono connessi e digitali e quindi risultano essere maggiormente sostenibili. A volte, però, anch’essi sono usati senza un’adeguata consapevolezza e formazione rispetto ai rischi, anche fisici, derivanti da un impiego non completamente informato di tali mezzi. Ecco quindi che l‘educazione stradale e sociale delle nuove generazioni sono i focus point su cui è necessario un coinvolgimento congiunto di famiglie, scuole, enti territoriali e aziende coinvolte. I giovani – è il messaggio del rapporto – possono essere attori protagonisti della sostenibilità e diventare ambasciatori della sicurezza sulle strade.