Cristiano Ronaldo inchiesta Juve, niente è più precluso. L’ex giocatore bianconero non si arrende e ci riprova andando all’assalto della Procura di Torino.

CR7 rivuole i suoi soldi, quei famosi 20 milioni che risulterebbero nella carata “che deve restare segreta“. Almeno questo era quello che ci sarebbe scritto e che soprattutto sarebbe stato detto da alcuni dirigenti Juve.

Il giocatore non ha alcuna intenzione di lasciare le cose in sospeso, tanto che si sarebbe rivolto ad uno studio legale italiano e parte svizzero, firmando una procura speciale per presentare una nuova istanza di accesso agli atti che riguardano l’inchiesta della società bianconera.

Cristiano Ronaldo inchiesta Juve. La speranza

Rispetto al passato, ora la richiesta è stata avanzata direttamente al gip, che adesso può decidere avendo ottenuto la richiesta di rinvio a giudizio dai pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello, per i dirigenti accusati di falso in bilancio, aggiotaggio, false fatturazioni, ostacolo all’autorità di vigilanza.

Per quel che riguarda la richiesta di accesso agli atti la procura ha dato parere favorevole: Ronaldo ha chiesto una copia delle carte dell’indagine per verificare l’esistenza di documenti che riguardano la sua posizione di credito nei confronti della Juventus.

Tempo fa, gli inquirenti avevano respinto la precedente richiesta ritenendo che la domanda ricevuta fosse generica e con elementi contraddittori, ma adesso la situazione è diversa.

Non solo Cr7 anche gli azionisti vogliono gli atti

La nuova istanza di Cristiano Ronaldo pare sia stata ritenuta meglio circostanziata e sicuramente meglio redatta dal punto di vista legale, l’unico modo per non incontrare più l’opposizione della procura.

Ma quella di Ronaldo non è stata l’unica istanza di accesso agli atti. Ce ne sarebbero diverse in via di definizione anche da parte gli azionisti che vogliono conoscere nel dettaglio le prove raccolte contro la Juventus.

Sono già almeno sedici le domande ricevute, ma ogni giorno se ne aggiungono di nuove. I titolari delle azioni (alcuni sono già individuati parti offese) si stanno insomma muovendo, chi singolarmente e chi tramite le associazioni dei consumatori, per costituirsi parte civile contro la Juventus.