La tassa automobilistica o bollo auto è una delle incombenze di cui gli italiani che, alla scadenza del termine utile per il pagamento, risultano essere proprietari farebbero volentieri a meno.
Non per tutti, ma per qualcuno le nuove disposizioni sulle cartelle esattoriali contenute nella Legge di Bilancio 2023, possono rappresentare una vera salvezza. Per altri, invece, una riduzione del pagamento complessivo.
Bollo auto e fermo amministrativo, le ultime novità
È, anche vero, che la normativa colloca la prescrizione del bollo auto dopo un triennio, dunque se dopo 3 anni, con decorrenza dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello riportato come scadenza, non si riceve alcun atto interruttivo della prescrizione – notifica dal fisco o Regione – scatta la prescrizione e il bollo auto non va più pagato.
Viceversa, se viene notificato un avviso di accertamento o altra comunicazione, vengono interrotti i termini di prescrizione e riparte il conteggio di nuovo, con decorrenza dalla data di notifica del nuovo atto. Per qualcuno, che non considera gli avvisi e le notifiche, può scattare il fermo amministrativo o l’esecuzione forzata.
Fortunatamente, sia l’accumulo di mancato pagamento che gli atti successivi, come il fermo amministrativo, vengono depennati d’ufficio attraverso lo stralcio dei debiti operato dalla Riscossione.
In riferimento, cade sull’articolo 47 della Legge di Bilancio 2023, nella quale viene chiarita la presenza dello stralcio dei debiti fino a 1.000 euro, debiti iscritti a ruolo affidati all’Ente impositore nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e sino al 31 dicembre 2015.
Per i ruoli successivi affidati all’Agenzia delle Entrate – Riscossione, si può richiedere il pagamento della tassa dovuta, senza interessi, aggio e sanzioni.
Sanatoria bollo auto 2022
Il dossier di Manovra articolato in 92 volumi contiene le regole disposte per la definizione agevolata e del Saldo e stralcio.
Nel merito, nell’articolo 47 viene spiegato che:
“Il debitore beneficia dell’abbattimento delle somme affidate all’agente della riscossione a titolo di sanzioni e interessi, nonché degli interessi di mora, delle sanzioni civili e delle somme aggiuntive”.
In buona sostanza, significa coloro che non hanno pagato la tassa automobilista nel periodo compreso tra il 2000 e fino al 2015, se la tassa è stata affidata alla Riscossione per il recupero del credito, il bollo auto non si dovrà pagare, in quanto viene annullato in automatico. Viceversa, se il bollo auto non pagato si riferisce al periodo dopo il 2015, si può pagare in forma ridotta, senza l’aggiunta delle spese di ruolo.
Cartelle esattoriali: rateizzazione del periodo dal 2016 al 30 giugno 20220
Le cartelle esattoriali notificate dal periodo successivo al 31 dicembre 2015, dunque dal 1° gennaio 2016 e fino al 30 giugno 2022, non rientrano nella cancellazione automatica, ma si possono pagare i debiti in forma agevolata, senza interessi, sanzioni e aggio.
Il debito può essere pagato ratealmente fino a un periodo massimo di cinque anni. Viceversa, si può aderire alla Rottamazione quater versando l’intero ammontare del debito in un’unica soluzione.
Occorre, sottolineare, che la cancellazione di 15 anni (2000 al 2015) di debiti di bollo auto, avviene in automatico e senza la presentazione di alcuna domanda. Mentre, per ottenere l’importo ridotto (senza interessi, sanzioni e aggio), si deve presentare un’apposita richiesta all’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Per ora, la misura non risulta ancora in vigore, sarà necessario attendere l’emanazione del decreto attuativo.
Sanatoria Fermo amministrativo 2022
Per sbloccare la procedura del fermo amministrativo su un veicolo, occorre regolarizzare l’importo del debito dovuto all’Ente impositore. La normativa ammette anche il pagamento rateizzato, ma limitando possesso e gestione del veicolo.
La Riscossione sul fermo amministrativo non lascia dubbi, la procedura di sblocco viene attivata solo con il pagamento di quanto dovuto all’Ente, dunque prima si paga e poi la Riscossione trasmette al PRA il provvedimento di sbocco o cancellazione del fermo amministrativo.
Nell’articolo 47 della bozza di Bilancio 2023, si legge:
“Si può effettuare il pagamento in unica soluzione o anche a rate, con un tasso di interesse al 2 per cento. Con il versamento della prima o unica rata delle somme dovute si estinguono le procedure esecutive già avviate. Il contribuente presenti apposita dichiarazione all’agente della riscossione. A seguito dell’accoglimento della domanda, l’agente della riscossione comunica al contribuente il quantum dovuto, nonché, in caso di scelta del pagamento dilazionato, il giorno e il mese di scadenza di ciascuna rata”.
Ne consegue, che la nuova definizione agevolata permette di regolarizzare più velocemente la procedura di fermo amministrativo, con un pagamento ridotto o stralciato in automatico, interrompendo le procedure alle misure cautelari ed esecutive sui debiti fino a 1.000 euro.