Tutto ha origine nell’ “oguno per sé” che anima, ad oggi, il Movimento 5 Stelle. Giuseppe Conte non ha imposto alcun diktat in merito all’alleanza con il Pd ed ecco che, ogni direttivo regionale, sta facendo ciò che ritiene più opportuno. Nel Lazio i 5s correranno da soli mentre in Lombardia è stato raggiunto un accordo con il centrosinistra: si correrà in supporto del candidato Presidente Pierfrancesco Majorino. Lo faranno contro l’incumbent di centrodestra Attilio Fontana e contro la candidata Letizia Moratti. Ecco, l’ingressso in coalizione del M5s ha creato un riflesso proprio a vantaggio di Moratti con Più Europa che sarebbe pronta a lasciare la coalizione di centrosinistra ed a convergere, dunque, con il Terzo Polo. Una prospettiva auspicata anche dalla stessa Moratti in occasione del lancio della candidatura:

Nella nostra coalizione ci sono i liberali, una forza che è molto in sintonia con Più Europa, quindi mi auguro che queste riflessioni politiche possano portare a una convergenza. Io ho grande rispetto per Più Europa – ha aggiunto – e credo che abbia la necessità di avere una propria elaborazione politica.

In un’intervista a Repubblica ha aggiunto:

Sono un partito liberale, riformista e coerentemente non possono ritrovarsi in un’alleanza con Pd e Cinque stelle. Penso che valuteranno altre opzioni. La formazione liberale già mi sostiene. I lombardi valuteranno bene la persona più che i partiti di appartenenza. Si tratta di saper amministrare. Avere esperienza e competenza e capacita’ di gestire situazioni complesse. Credo di averlo dimostrato.

Moratti apre a Più Europa e spiega: “In Lombardia non si cresce da 10 anni”

La candidata liberale, poi, è entrata nel merito di alcune questioni che necessitano di un intervento immediato. Il suo commento:

La Lombrdia non cresce da dieci anni. Due province sono sotto la media del Pil italiano e due sono al limite. L’indice di competitività è sotto la media europea. C’e’ un elevato numero di giovani che non studiano e non lavorano. In Italia, siamo la penultima regione per investimento in cultura. Non direi che la Lombardia stia brillando. Se fossi eletta, il mio primo provvedimento sarebbe un accordo di programma per portare in Lombardia i mille miliardi che la comunità finanziaria di Londra mi ha detto di essere disposta a dare. Non ho alcuna ambizione a livello nazionale, ma è un progetto che puo’ andare oltre i confini regionali.

L’accordo tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle per sostenere il candidato del centrosinistra alle regionali in Lombardia, dice Moratti, non si sposa con la situazione della sua regione. Il commento:

L’avrei capito a Roma, dove i cinque stelle sono forti. Qui l’elettorato è fatto da imprese e da lavoratori che guardano al lavoro con grande senso di responsabilità e di consapevolezza. Quindi politiche vicine alla decrescita felice non credo che qua in Lombardia possano attecchire.