Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ancora positivo al covid-19, è intervenuto in videocollegamento al saluto al corpo diplomatico accreditato in Italia, con un focus dedicato ai grandi temi dell’anno come il dossier migranti e la guerra in Ucraina. All’evento, che si è tenuto presso la Sala dei Corazzieri in Quirinale, sono stati esclusi l’ambasciatore russo Razov e il diplomatico bielorusso Petrovski.

Migranti e guerra in Ucraina, Mattarella presiede l’incontro con il corpo diplomatico italiano

Mattarella affronta di petto le tematiche relative ai migranti e alla guerra in Ucraina, sempre più al centro del dibattito in una fase storica solo apparentemente statica. Sul primo punto, il capo dello Stato usa parole chiare per difendere gli interessi nazionali e attacca le istituzioni mondiali, chiamate a “tutelare i diritti dei migranti“. Confermata e ribadita dunque la linea italiana di “confronto con i partner transatlantici e l’Unione Europea“:

Nel riformare se stessa l’Unione non deve correre il rischio di guardare solo all’interno dei propri confini, ma deve continuare a mantenere viva la vocazione al dialogo e alla solidarietà, alla cooperazione con gli altri Paesi: l’Unione Europea può e deve porsi come partner affidabile e fornitore di sicurezza responsabile a livello globale.

Poi ha attaccato nuovamente la Russia, rea di aver creato un “immane disastro” ai danni di Kiev. Il leader della Repubblica ha iniziato il suo intervento scusandosi per le modalità di speaking (nonostante si trovasse a pochi metri dai presenti, nell’ala privata del Palazzo presidenziale) ma rinnovando il gradito piacere di partecipare all’incontro: nello specifico, si tratta di una riedizione di quanto avvenuto lo scorso giugno.

Dal punto di vista prettamente contenutistico non si sono registrate novità nel messaggio di Mattarella rispetto alle sue ultime uscite istituzionali. Sulla guerra ha rimembrato come Putin “abbia fatto ripiombare l’Europa in un incubo che pareva dimenticato“, cancellando l’idea “che si potessero rivivere pagine così buie della nostra storia comune“. Giudicate “crudeli” nello specifico le operazioni missilistiche contro le infrastrutture energetiche:

Un anno fa, in questa stessa circostanza, ci auguravamo un futuro migliore dopo le sofferenze causate in ogni continente dalla pandemia. Mai avremmo pensato di dover assistere, pochi mesi dopo, all’immane disastro causato dalla guerra di aggressione scatenata dalla Russia contro l’Ucraina. Un’aggressione che ha fatto ripiombare l’Europa in un incubo che eravamo certi fosse destinato a rimanere nelle pagine più buie della nostra storia.

Quindi, il Presidente ha continuato così:

In un mondo sempre più interconnesso, le sofferenze inflitte dalla guerra non colpiscono solo l’Ucraina. In ogni angolo del mondo cittadini di Paesi diversi soffrono per le ripercussioni del brutale attacco russo. L’insicurezza alimentare, le difficoltà di approvvigionamenti energetici e la crescita dei prezzi colpiscono indiscriminatamente in tutti i continenti e ovunque le fasce più deboli sono le prime a pagare il prezzo di scelte scellerate. Vengono così violati con i diritti del popolo ucraino, i diritti fondamentali di milioni di persone che sono le fondamenta delle nostre democrazie

Tra gli altri passaggi si segnalano riferimenti alla transizione ecologica (“Il rinnovabile crea valore aggiunto“), all’Iran (“Uno stato che respinge e condanna i propri figli si definisce da sè“) e alla malnutrizione infantile (“400 milioni di bambini vivono in condizioni vulnerabili“).