Un vaccino anti-Covid aggiornato ogni anno, come accade già per l’influenza. È quanto prospettato da Marco Cavaleri, responsabile della strategia per le minacce sanitarie e i vaccini dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), nel corso del periodico briefing per la stampa, l’ultimo del 2022. “È probabile – ha detto l’esperto – che dovremo aggiornare regolarmente i vaccini anti-Covid per offrire la rivaccinazione ai gruppi vulnerabili, come facciamo ogni anno con il vaccino antifluenzale”.

Covid Ema: “Il virus resterà con noi, dobbiamo proteggerci”

Per Cavaleri “il virus Sars-Cov-2 è qui per restare”; per questo, consiglia, “dovremo muoverci prudentemente verso una nuova normalità, utilizzando al meglio gli strumenti che possono proteggerci, a partire dai vaccini. I dati suggeriscono che la vaccinazione primaria con vaccini adattati dovrebbe indurre un’ampia risposta immunitaria nelle persone che non sono ancora state esposte o vaccinate”. E ha aggiunto: “Anche se in questo momento i tassi di casi Covid sono generalmente stabili in Europa (in Italia, secondo l’ultimo bollettino settimanale, la curva dei contagi è addirittura in calo, ndr), la situazione può cambiare molto rapidamente a causa delle sottovarianti emergenti”, come la famiglia discendente di Omicron 5, BQ.1 e BQ.1.1, denominata “Cerberus” sul web, ha messo in evidenza, soprattutto negli Stati Uniti, dove la curva dei contagi è salita inesorabilmente (55% nelle ultime due settimane), con il +65% di decessi.

Ma Cavaleri ha parlato anche di un rischio: quello che gli ospedali, nelle prossime settimane, possano andare sotto pressione, non soltanto a causa del Covid, ma anche dell’influenza. “Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – ha detto – hanno affermato che l’epidemia stagionale di influenza ha preso il via precocemente in Europa e il virus respiratorio sinciziale (Rsv) è in crescita da ottobre”, mentre il Covid continua a restare una minaccia. Per questo “c’è un alto rischio che la co-circolazione di Rsv, influenza e Sars-Cov-2 metta sotto pressione i sistemi sanitari europei nelle prossime settimane e questo è già stato segnalato in diversi Paesi europei”. È stato anche Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, a ribadirlo poco fa all’Adnkronos: “Il picco dell’influenza arriverà nel pieno delle vacanze natalizie – ha dichiarato – accompagnato dalla ripresa della circolazione Covid e dai tanti altri virus che stanno circolando. Questo mix ha come conseguenza un’ovvia pressione sugli ospedali, a partire dal pronto soccorso, proprio nel momento delle ferie natalizie, necessarie per il personale ospedaliero stremato: una tempesta perfetta, ma prevedibile. Tutti noi avevamo lanciato da tempo l’allarme”.

L’arma più efficace resta, comunque, la vaccinazione. “È estremamente importante che le popolazioni vulnerabili – ha sottolineato ancora Cavaleri durnate l’incontro con la stampa – anziani, donne incinte, pazienti immunocompromessi, vengano rivaccinati contro l’influenza e contro il Covid-19. La valutazione rapida del rischio effettuata dall’Ecdc mostra che quest’anno c’è più attività dell’Rsv ed è iniziata prima che nelle stagioni pre-Covid. Sebbene questo sia un comune virus respiratorio che di solito causa lievi sintomi simili al raffreddore, può essere grave soprattutto per i neonati, i bambini piccoli e gli anziani”. Per concludere, l’esperto ha ricordato che l’Ema è diventato il primo ente regolatore al mondo ad approvare un anticorpo monoclonale per prevenire gravi malattie delle basse vie respiratorie causate dall’Rsv nei più piccoli. Le dosi “dovrebbero essere somministrate prima della stagione del virus sinciziale, quando c’è un rischio di infezione nella comunità, o il prima possibile dopo la nascita per i bambini nati durante la stagione dell’Rsv”, ha spiegato, facendo sapere che i ricercatori sono già al lavoro per sviluppare un vaccino che possa prevenire la malattia respiratoria delle basse vie anche negli anziani. Ma in via di sviluppo ci sarebbero anche dei vaccini combinati Covid-influenza, che “potrebbero semplificare le campagne di vaccinazione in futuro“.