Mutui, quale conviene nel 2023: il tasso variabile diventerà più caro del fisso per effetto degli indici applicati dalla Banca centrale europea (Bce) che hanno spinto in alto le percentuali a breve più di quelle a lungo termine. Di conseguenza le previsioni per chi deve aprire un mutuo, oppure per chi deve procedere alla surroga accettando le condizioni più vantaggiose offerte da altre banche, sono per una maggiore convenienza del tasso fisso rispetto a quello variabile. L’effetto sulle rate dei tassi è prevedibile dal maggiore aumento degli indici Eurbor rispetto all’Eurirs, il parametro usato per il calcolo della rata del mutuo con tasso fisso a 30 anni. Quest’ultimo indice è al di sotto del 2% ed è inferiore all’Euribor a tre mesi.

Mutui, quale conviene nel 2023: perché il tasso variabile è più vantaggioso del fisso

Le previsioni dei tassi sui mutui del 2023, in particolare sulla scelta del tasso fisso o di quello variabile, tengono in considerazione gli indici Euribor che aumenteranno per tutto il prossimo anno. Ad oggi, le proiezioni indicano l’indice per il calcolo a tre mesi della rata del mutuo a tasso variabile fino al 2,8% nel corso del 2023 dall’attuale 2,06%. L’andamento in salita dell’indice potrebbe arrestarsi solamente nel corso del 2024, anno in cui la stima è data intorno al 2,5%, in ogni modo più alta dell’indice attuale. Di conseguenza, i mutui a tasso variabile costeranno di più di quelli a tasso fisso, i cui indici Eurirs a 30 anni si mostrano in controtendenza (e in discesa) fino all’1,85%.

Quale mutuo scegliere nel 2023

L’aumento del costo dei mutui a tassi variabili rispetto a quelli a tasso fisso è una novità degli ultimi 15 anni. Infatti, per trovare mutui a tassi fissi meno vantaggiosi di quelli a tassi variabili bisogna risalire al 2008, ovvero ai tempi della crisi finanziaria iniziata con il default di Lehman Brothers. Il probabile sorpasso dei mutui a tasso variabile in termini di costi non si evince dalle ultime rilevazioni sugli indici effettuate nello scorso mese. Infatti, le conseguenze degli incrementi delle rate dei mutui si avvertiranno solamente a partire da gennaio 2023 a seguito della politica sui tassi praticata dalla Banca centrale europea per contrastare l’inflazione in atto. Scenari di aumenti delle rate dei mutui a tasso fisso potrebbero verificarsi nel prossimo anno nel caso in cui le banche dovessero decidere di compensare la discesa dell’Eurirs a 30 anni con un incremento dello spread.