Virus del cammello sintomi. Il virus chiamato “influenza del cammello” si sta diffondendo rapidamente in Qatar, ma anche in altre parti del mondo, con il rientro dei turisti che si sono recati nel Paese medio orientale per assistere ai Mondiali. L’allarme è stato lanciato dalle autorità sanitarie della Gran Bretagna, che hanno messo in guardia persone e medici dal virus. 

Di per sé non si tratta di un batterio innovativo come lo fu a suo tempo il coronavirus, essendo un ceppo già presente nell’area dell’Africa settentrionale e della Penisola Araba sin dal 2012 (Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Egitto, Iran, Giordania, Kuwait, Libano, Oman, Qatar, Yemen e Arabia Saudita).

Virus del cammello sintomi

Si tratta di una infezione che colpisce le vie respiratorie e appartiene alla famiglia dei Coronavirus, come quello del Covid, ed è nota col nome di ‘Mers-CoV, sindrome respiratoria mediorientale’.

Come distinguere i sintomi dal covid-19 e dall’influenza semplice?

La letteratura in materia non è particolarmente corposa: il vero dato che spicca negli studi sin qui condotti riguarda il tasso di mortalità: 36% (contro l’1%) del covid-19. Al momento, vengono effettuati test solamente a coloro che presentano sintomi piuttosto gravi. Da un punto di vista di contagiosità e virulenza il Mers è meno letale del Sars: in breve, vengono colpiti meno soggetti ma con una carica virale decisamente superiore (al punto che nella quasi totalità dei casi è necessario il ricovero in ospedale). I sintomi sono pressoché indistinguibili e grossomodo identici a quelli del covid-19 (dunque infiammazione alle vie respiratorie in primis).

La vera differenza con il covid-19 sta nel fatto che non esistono terapie o vaccini compatibili e approvati dagli enti federali. In ogni caso c’è una diffusa allerta in tutto il mondo per monitorare la futura evoluzione del fenomeno.

Gli infetti, quando la malattia degenera, accusano problemi gastrointestinali e insufficienza renale.

Come avviene il contagio?

Il contagio avviene stando a stretto contatto dei cammelli ma anche consumando alimenti derivati da questi animali, come ad esempio il latte, soprattutto se non è stato pastorizzato.

Rischio pandemia?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) mantiene alto il livello di allerta sin da quando sono stati notificati i primi casi nel 2012 in Arabia Saudita, per il rischio che possa diventare una nuova temibile epidemia e possa diffondersi a livello globale; a tal proposito, sul sito dell’OMS sono disponibili dei report mensili, che riportano dati relativi a incidenza e mortalità della malattia.

Il parere del virologo Bassetti

Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, ha spiegato in un intervento alla stampa che “l’influenza del cammello è un virus già noto da circa un decennio e finora è sempre rimasto isolato nei confini del Medio Oriente“.

L’intervento di Matteo Bassetti sull’influenza del cammello prosegue poi con una stima sul livello di contagiosità, definita “molto bassa“, e con un’indicazione sui pericoli che potrebbero correre gli italiani (“E’ una sindrome datata che è stata accentuata dalla concentrazione di una massa di persone in un area ristretta – il Qatar, ndr”).