Gianni Cuperlo prova a dare una scossa alla sinistra del Pd che, nella corsa per la guida del partito, oscilla fra l’appoggio a Elly Schlein e la tentazione di schierare un proprio concorrente. “Lo ammetto – ha detto Cuperlo – Potrei candidarmi alla segreteria del Pd. Spero non sia una colpa. Non ho ancora sciolto la prognosi, è cosa talmente seria da rifletterci, e non da solo”. Poche parole disseminate di richiami: il condizionale, i termini “prognosi” e “colpa” per ironizzare sullo stato del dibattito, e quel “non da solo”, che lascia intendere come questa uscita non sia ancora il frutto di un’investitura ma un modo anche per spronare i compagni di viaggio. Magari Andrea Orlando: a Cuperlo non dispiacerebbe se fosse l’ex ministro del Lavoro a correre per la segreteria.
Al momento i candidati in campo sono il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e le deputate Elly Schlein e Paola De Micheli. La sinistra del Pd è divisa fra chi, come il vicesegretario Peppe Provenzano e Marco Furfaro, spinge per appoggiare Schlein, e chi invece non ha ancora abbandonato l’idea di un candidato in cui riconoscersi di più: fra loro, appunto, Cuperlo e Orlando, ma anche Nicola Zingaretti. La scelta di quale sentiero imboccare dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. In ballo c’è anche la tattica, il rischio di dividere il fronte e dare così un vantaggio all’altro favorito, cioè Bonaccini.