Rivalutazione pensioni 2023 esempio tabella. Il termine ultimo per l’approvazione della Legge di Bilancio, il 31 dicembre, si avvicina e il capitolo pensioni potrebbe cambiare con due correzioni di rotta significative: l’incremento delle pensioni minime fino a 600 euro per gli ultra75enni e la rivalutazione al 100 per cento degli assegni fino a 5 volte il minimo (circa 2.600 euro). 

Rivalutazione pensioni 2023 esempio tabella

Tra le varie misure è stato annunciato più volte l’adeguamento delle pensioni al costo della vita dal 1 gennaio 2023, per un aumento massimo pari al 7.3%.

Il disegno di legge di bilancio 2023, approvato in Consiglio dei ministri lunedì 21 novembre, ritocca il meccanismo di rivalutazione, passando a sei scaglioni: 100, 80, 55, 50, 40 e 35%.

L’adeguamento sarà dell’80% per gli assegni pari o inferiori a cinque volte il minimo, del 55% per quelli tra cinque e sei volte il minimo, del 50% tra sei e otto volte il minimo, del 40% tra otto e dieci volte il minimo e del 35% per le pensioni superiori a 10 volte il minimo (circa 5.250 euro).

Il trattamento minimo 2023 salirà a circa 570 euro [524,34 euro al mese x (7,3% + 1,5%)]. Per le pensioni di importo superiore, la rivalutazione è invece riconosciuta nella misura del:

  • 100% dell’inflazione per le pensioni di importo fino a 4 volte il TM;
  • 80% dell’inflazione per le pensioni di importo compreso tra 4 e 5 volte il TM; 
  • 55% dell’inflazione per le pensioni di importo compreso tra 5 e 6 volte il TM;
  • 50% dell’inflazione per le pensioni di importo compreso tra 6 e 8 volte il TM;
  • 40% dell’inflazione per le pensioni di importo compreso tra 8 e 9 volte il TM;
  • 35% dell’inflazione per i trattamenti pensionistici oltre 9 volte il TM.

La novità in arrivo comporterebbe il passaggio dal 90 al 100 per cento della rivalutazione per i trattamenti anche da 4 a 5 volte il minimo, fino a oltre 2.650 euro. Il risultato sarebbe un recupero da 450 euro all’anno per pensioni da 2.650 euro lordi al mese (1.600 netti).

Pensioni minime

Il governo ha deciso di aumentare il trattamento pensionistico minimo, facendolo arrivare a circa 572 euro nel 2023.

Forza Italia non è intenzionata in alcun modo ad arretrare nella battaglia sull’innalzamento delle minime. Per gli azzurri sono “imprescindibili” – ribadisce il capogruppo in Bilancio Roberto Pella – l’aumento delle pensioni minime a 600 euro dai 75 anni in su.

Il senatore Maurizio Gasparri, intervenuto su Radio Cusano Campus, ha dichiarato:

“Il nostro obiettivo è quello di avere pensioni minime a 1000 euro. Siamo ben consapevoli che la manovra economica è dedicata per due terzi al caro energia. Noi vogliamo che si arrivi almeno a 600 euro quest’anno per il maggior numero di persone possibili, ma arrivando poi a 1000 euro nel corso della legislatura per rispettare la promessa fatta in campagna elettorale”.