Pena di morte Onu, una giornata di quella da ricordare. E da dover mettere nel cassetto della memoria. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha ratificato a maggioranza la moratoria universale della pena di morte: 125 i voti a favore, 37 contrari e 22 gli astenuti.

Un dato da non sottovalutare per niente anche perché rispetto a due anni fa sono cresciuti i Paesi membri a favore della moratoria, ovvero ad abolirla del tutto e soprattutto a non adottarla nei paesi che l’hanno sostenuta. Nel 2020 erano stati 123, mentre i contrari 38 e 24 gli astenuti.

Pena di morte moratoria Onu. La motivazione

Ci sono alcuni paesi che hanno votato a favore e sono tra contrari alla moratoria, tra gli altri, gli Stati Uniti, che hanno votato come Cina, Iraq, Qatar, Arabia Saudita, Pakistan, India e Corea del Nord. L’Italia, come gli altri Paesi dell’Unione Europea, ha votato a favore. 

La differenza tra moratoria e abolizione sta nel fatto che nel primo caso gli Stati sospendono l’applicazione della pena di morte anche se possono mantenerla nei propri istituti giuridici mentre nel secondo caso la pena capitale verrebbe cancellata dalle legislazioni nazionali. La formula della moratoria è stata scelta per cercare di convincere anche i Paesi ancora indecisi.

La soddisfazione della Farnesina

L’Italia e il ministro degli Esteri Tajani salutano con favore l’adozione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite della nona risoluzione biennale per una moratoria universale della pena di morte.

Rispetto al 2020, il numero dei sostegni a favore dell’adozione è cresciuto. I 125 voti a favore della risoluzione, tra cui quello dell’Italia, confermano – si legge in una nota della Farnesina – il forte segnale della comunità internazionale verso un progressivo allontanamento da questa pratica ingiusta e disumana, anche alla luce delle recenti esecuzioni dei due giovani manifestanti in Iran, che l’Italia ha immediatamente condannato.

Il nostro Paese, anche grazie alla rete diplomatica, ad iniziare dalla rappresentanza permanente a New York, ha svolto un’intensa azione per favorire il più ampio sostegno alla risoluzione. Questo importante risultato è stato anche il frutto di una stretta sinergia tra la Farnesina e le principali organizzazioni della società civile, fra cui Amnesty International Italia, Comunità di Sant’Egidio e Nessuno Tocchi Caino.”