Qatargate Eva kaili, più passano i giorni, più l’affare tende a gonfiarsi. Per la prima volta, poi, la protagonista di questa storia parla o almeno cerca di far arrivare il suo pensiero. “Sono innocente, non diventerò Ifigenia”. Sono queste le parole che, tramite il suo avvocato, Eva Kaili fa arrivare in pubblico.

Colpisce, da parte dell’ex vice-presidente del Parlamento Europeo, il riferimento ad Ifigenia e l’appello che non farà certo la sua fine. Ifigenia era la figlia di Agamennone e di Clitemnestra, che nel mito greco viene sacrificata. E lei, Eva, ha il timore che le possa accadere questo.

Qatargate Eva Kaili. Perché è innocente

L’ex vicepresidente del Parlamento europeo indagata nello scandalo che sta smontando le istituzioni europee, torna a rivendicare la sua innocenza e assicura, tramite il suo avvocato, che non “ha preso soldi” che “non sapeva fossero lì” e che vuole spiegare per bene la sua situazione.

Kaili non ha alcun coinvolgimento con i soldi che sono stati trovati, tranne che lei stessa era nella casa in cui è stato trovato il denaro“, ha detto oggi Michalis Dimitrakopoulos, avvocato di Eva Kailis e dei suoi familiari, alla tv greca ANT1.

Qatargate Eva Kaili. La difesa di Giorgi

Lei si dichiara innocente, nonostante la magistratura belga e greca insista nell’indicarla come una delle più attive in questa vicenda. Il compagno Francesco Giorgi, invece, sono giorni che la difende in tutti i modi. “Tutte le azioni e le iniziative della signora Kaili sono state approvate dal Parlamento europeo. Non c’era un’agenda personale della signora Kaili, tutto era una decisione politica del Consiglio europeo e della Commissione e non solo del Parlamento europeo e della signora Metsola“, ha spiegato l’avvocato Dimitrakopoulos.

Quanto al compagno Francesco Giorgi, l’avvocato dell’ex vicepresidente del Pe sostiene che “il marito conferma ciò che la signora Kaili dice sui soldi: tutto è successo in quelle ore, quando Kaili ha visto i soldi, non ha avuto una risposta convincente sulla loro origine e ha subito chiesto che i soldi uscissero di casa. Suo padre si è preso la responsabilità di essere il corriere, perché non c’era nessun altro».

Kaili, attraverso il suo avvocato, mostra infine comprensione sulla sua destituzione dalla carica di vicepresidente del Parlamento europeo: “Se fossi presidente, farei lo stesso fino a quando il caso non sarà chiarito