Lo stato di crisi politica che attanaglia l’Egitto comincia a preoccupare anche dal punto di vista dell’economia mondiale, soprattutto per la centralità che riveste il paese nell’ambito delle forniture di petrolio dal Medio-Oriente. L’Opec, organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, ha fatto sapere di essere pronta ad aumentare la produzione nel caso in cui la crisi in Egitto dovesse provocare l’interruzione delle forniture di greggio. Il segretario generale Abdallah El-Badri sostiene con preoccupazione che la possibile chiusura dell’oleodotto Sumed potrebbe portare ad un’insufficienza di greggio, anche se l’attuale situazione di mercato presenta forniture sufficienti e scorte in abbondanza. L’allarme, però, è tutto fuorché infondato, in quanto circa il 2,5% della produzione globale di greggio passa per l’Egitto attraverso il Canale di Suez e l’oleodotto Sumed.

Alessio Moriggi