Oggi la BCE ha aumentato i tassi di interesse di 50 punti base, come previsto, di fronte all’aumento dell’inflazione. I tassi sui depositi e sui rifinanziamenti sono stati portati rispettivamente al 2,00% e al 2,50%. La Banca ha affermato che, sulla base della “sostanziale revisione al rialzo delle prospettive di inflazione”, prevede di aumentarle ulteriormente. Intanto l’inflazione dell’Eurozona è scesa al 10,0% a novembre dal massimo storico del 10,6% di ottobre.

BCE aumenta tassi come Federal Reserve e Banca d’Inghilterra

In precedenza, la Banca d’Inghilterra aveva annunciato il nono rialzo consecutivo dei tassi, aumentando i tassi di 50 punti base al 3,5%, il livello più alto dalla crisi finanziaria dell’ottobre 2008.

La Banca nazionale svizzera ha alzato il suo tasso ufficiale di 50 punti base all’1,00%, in linea con le aspettative, mentre la banca centrale norvegese ha aumentato il suo tasso di interesse di riferimento di 25 punti base al 2,75%, anch’esso come previsto.

Mercoledì sera, nel frattempo, anche la Federal Reserve ha aumentato i tassi di 50 punti base, come previsto. Sebbene ciò abbia segnato un rallentamento degli aumenti, con la Fed che ha alzato il rating di 75 punti base in ciascuna delle sue ultime quattro riunioni politiche, la banca centrale ha anche corretto al rialzo le sue aspettative dei tassi il prossimo anno.

La BCE ha anche affermato che inizierà a ridurre il proprio portafoglio obbligazionario da marzo 2023 in poi. I reinvestimenti di obbligazioni in scadenza nell’ambito del portafoglio del programma di acquisto di attività scenderanno a 15 miliardi di euro al mese in media fino alla fine del secondo trimestre del prossimo anno. Il ritmo successivo “sarà determinato nel tempo”.

ING: “Crociata della BCE utile per salvare la sua credibilità”

ING ha dichiarato ha dichiarato che la crociata della BCE non server solo per combattere l’inflazione, ma anche per contrastare qualsiasi deterioramento della sua reputazione e credibilità continua. E afferma:

Con l’annuncio odierno, è chiaro che la BCE vuole innanzitutto sfruttare appieno i tassi di interesse come principale strumento per combattere l’inflazione e che la riduzione del bilancio rimarrà nel dimenticatoio. Inutile dire che con le prospettive di crescita ancora relativamente ottimistiche, aumenta il rischio che la BCE spinga l’economia della zona euro ulteriormente in recessione ad ogni nuovo aumento dei tassi.