Altra medaglia per l’Italia nei Mondiali di nuoto 2022 in vasca corta a Melbourne, in Australia. Stavolta, però, nonostante il dolce risultato e un’ulteriore medaglia aggiunta alla bacheca, c’è un retrogusto di delusione. Si perché la gara era la Finale dei 100 rana, uomini, con Nicolò Martinenghi in vasca e il risultato è un secondo posto. Il nuotatore lombardo era fiducioso di poter ambire alla medaglia d’oro, sia per il talento che tutti gli riconoscono, ma anche perché era arrivato in finale con il miglior tempo della batteria.
L’anno scorso Martinenghi terminò secondo sul crono di 55.80 nella finale di Abu Dhabi, mentre il vincitore fu il bielorusso Ilya Shymanovich con 55.70, ma quest’anno non ha gareggiato per le note vicende legate al conflitto in Ucraina. Questa volta a vincere è stato lo statunitense Nic Fink, che ha sorpreso tutti nei primi 50 metri con un 26.04, e successivamente ha resistito alla rimonta di Nicolò Martinenghi.
Il nuotatore americano ha fatto registrare il crono di 55.88, migliore rispetto a quello dell’azzurro (56.07) e del rientrante fenomeno inglese Adam Peaty (56.25), che ha da poco recuperato dall’infortunio al piede in allenamento che gli aveva impedito di gareggiare ai Mondiali di Budapest in vasca lunga e pure agli Europei di Roma.
In gara c’era anche Simone Cerasuolo, che però non è mai stato in lizza per una medaglia: ha chiuso sesto in 56.99 (56.66 il personale), e anche per lui prestazione non all’altezza. La delusione per Martinenghi è quella di non essere riuscito a completare il Grande Slam, contando anche i titoli mondiali e continentali nei 100 rana in vasca lunga del 2022. Ora si punta alla medaglia anche sui 50 rana, anche per Cerasuolo. Fino a qui, ad ogni modo, è un mondiale positivo per gli azzurri: terza posizione con due ori, quattro argenti ed un bronzo.