Prende corpo la campagna elettorale di Pierfrancesco Majorino, l’esponente del Partito Democratico lombardo che è stato scelto per lanciare la sfida ad Attilio Fontana. Sarà lui il volto dem che tenterà la difficile impresa di togliere la regione lombarda dalle mani del centrodestra. Majorino è già sceso in campo: c’è l’annuncio e c’è la copertura mediatica da campagna elettorale. Con lui, anzi contro di lui, anche Letizia Moratti. L’ex Vice di Fontana ha rassegnato le dimissioni ed ha annunciato la sua candidatura. La corsa alla presidenza, quindi, è una questione per tre: Fontana, Majorino e Moratti. Si vota il 12 ed il 13 febbraio ed il quadro dei candidati, a differenza dell’altra sfida di lusso che si giocherà nel Lazio, è già chiaro.
Alleanze in Lombardia: Pd ed M5s ci sono!
Ancora in essere sono, invece, gli aspetti relativi alle coalizioni. Non per il centrodestra dove è tutto fin troppo chiaro: Lega, Fratelli d’Italie e Forza Italia – più l’eventuale sostegno di altre liste civiche – vanno compatte e convinte trasportate da un vento favorevole che spira su tutto il paese. Situazione fluida nel centrosinistra. Il nodo principale delle scorse ore è stato quello relativo al M5s: va con il Pd oppure in corsa solitaria?
Secondo le ultime indescrizione pare che, contrariamente all’atteggiamento che Giuseppe Conte sta adottando ad esempio nel Lazio, il Movimento 5 Stelle farà parte della coalizione che sosterrà la candidatura di Pierfrancesco Majorino. Questo vuol dire che l’asse giallorosso, dopo essere imploso alle elezioni politiche, tiene botta almeno in terra lombarda. Non macano i riflessi di questa scelta: +Europa non pare entusiasta e potrebbe abbandonare la coalizione. Ma il Pd lombardo non mancherà di lavorare con dovizia, come ha già fatto in questo frangente temporale, per provare a tenere insieme tutti i pezzi. Le intenzioni di allargare il campo il più possibile sono state esplicitate dallo stesso Majorino, ieri, in un post su Facebook:
Sono pronto a lavorare ad un programma condiviso con il Movimento 5 Stelle. La sfida in Lombardia è assolutamente aperta e possiamo vincere. La coalizione che stiamo costruendo è forte e si sta arricchendo di numerose esperienze del mondo civico. Sono pronto a presentare presto un programma che accolga il contributo delle forze di centrosinistra elaborato nei mesi scorsi, il punto di vista dei sindaci lombardi con cui sto dialogando spesso in questi giorni e i punti condivisi al tavolo di confronto, assai proficuo, tenutosi tra le forze di centrosinistra e il Movimento 5 stelle. Un programma che sulle principali questioni legate al welfare, allo sviluppo, alle politiche attive del lavoro, alla tutela dell’ambiente e del patrimonio agricolo nel tempo della crisi climatica, alla cultura delle pari opportunità, della trasparenza e della legalità e a tanto altro rappresenti una svolta radicale. Una svolta che questa regione aspetta da 28 anni. Per questo vado e andiamo avanti con grande determinazione. Sono convinto del fatto che la Lombardia abbia bisogno di un nuovo futuro e rilancio la sfida a tutte le forze che hanno fatto parte dell’opposizione a Fontana: facciamo vincere il cambiamento.
Terzo Polo isolato
L’altro riflesso incodinzionato di questo aggiornamento è che il Terzo Polo rimane isolato. Carlo Calenda aveva fatto intendere, più volte, di gradire l’ipotesi di un ticket Majorino-Moratti in funzione anti centrodestra. Ma il diktat terzopolista è sempre lo stesso: o noi, o il M5s. Il ripristino dell’intesa giallorossa, evidentemente, relega Letizia Moratti ad una corsa solitaria. Sarà lei l’outsider delle elezioni regionali in lombardia.