TikTok Stati Uniti: che l’app di proprietà della cinese ByteDance Ltd, nonostante i suoi più di cento milioni di utenti negli Usa, soprattutto teenager, non convincesse i regolatori americani, è un fatto risaputo. A confermarlo, qualche giorno fa, erano arrivate alcune voci su una possibile legge che il Governo avrebbe approvato per vietarne l’uso, in particolare tra i dipendenti federali sul luogo di lavoro, per sventare la minaccia di essere spiati dalla Cina. Legge che alla fine è stata approvata all’unanimità dal Senato, proibendo di scaricare o usare TikTok su dispositivi del Governo.

TikTok Stati Uniti: storia di una crociata

Facciamo un passo indietro. Ad avviare per la prima volta una vera e propria crociata contro l’app di proprietà cinese era stato l’ex Presidente Donald Trump, che quasi impose la vendita della piattaforma a una società americana: gli attriti tra gli sviluppatori dell’app e l’esecutivo erano iniziati quando il magnate aveva dichiaratamente accusato l’app di rubare i dati dei cittadini, minacciando di vietarne l’uso, in caso di mancata vendita a una società locale. Poi Trump lasciò la Casa Bianca e il suo progetto fallì, facendo rientrare la situazione. Ma TikTok, che è attualmente il social network con il maggior tasso di crescita negli Stati Uniti, dove a usarla sono circa i due terzi dei teenager, rimane una questione aperta e il Governo federale sembra deciso a combatterla.

Il timore principale è che l’app sia usata dai cinesi per spiare gli americani e censurarne determinati contenuti: solo qualche mese fa, a ribadirlo era stato anche il direttore dell’Fbi, Chris Wray, che aveva evidenziato il rischio che il Governo cinese potesse controllare il social media per influenzare gli utenti o controllare i loro dispositivi. Ecco perché il senatore repubblicano Marco Rubio aveva deciso di proporre una legge bipartisan – sottoscritta sia dal deputato repubblicano Mike Gallagher, sia dal democratico Raja Krishnamoorti – per vietarne l’uso. “Non si tratta di video creativi – aveva spiegato Rubio – si tratta di un’app che raccoglie dati su decine di milioni di bambini e adulti americani ogni giorno”.

Dichiarazioni che avevano portato degli Stati a bandire l’uso della piattaforma: dopo l’Alabama e lo Utah, anche il Texas, il Nebraska e il South Dakota si erano mossi nella stessa direzione, insieme a Carolina del Sud, Maryland e Arkansas. Sembra ora che il Senato abbia approvato all’unanimità una legge – che aspetta il via libera della Camera e la firma del presidente Usa per entrare ufficialmente in vigore – per vietare di scaricare o utilizzare l’app di proprietà cinese ai dipendenti federali su apparecchiature del Governo, dove il rischio di spionaggio è una minaccia più grave.

Dal canto suo, Tik Tok aveva già fatto sapere, negli scorsi giorni, prima che l’approvazione fosse ufficiale, che “è preoccupante, invece di incoraggiare l’amministrazione a concludere la sua revisione della sicurezza nazionale di TikTok, alcuni membri del Congresso hanno deciso di spingere per un divieto politicamente motivato che non farà nulla per far avanzare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti“. Nella stessa occasione, i vertici della piattaforma avevano anche dichiarato che la società avrebbe continuato ad informare i membri del Congresso sui suoi piani, per “proteggere ulteriormente la piattaforma nel Paese”.

Intanto il Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (CFIUS) del Governo, che si occupa di sicurezza nazionale, sembrerebbe essere in trattativa con ByteDance per un accordo che permetta di proteggere i dati degli utenti statunitensi. Sembra inoltre che un gruppo di 15 procuratori generali abbia chiesto ai dirigenti di Google e App di rimuovere TikTok dalla classificazione dei contenuti che inserisce l’app come appropriata per gli adolescenti: secondo loro, la piattaforma conterrebbe contenuti per adulti e quindi dovrebbe essere classificata almeno “+17”. Staremo a vedere quali saranno le prossime mosse.