Storia del crimine: la “Banda Ludwig”, Marco Furlan. La “Banda Ludwig” era formata da Marco Furlan e Wolfgang Abel. Sono passati alla storia del crimine come serial killer perché autori di numerosi omicidi commessi nell’Italia nord-orientale, in Germania e in Olanda. Delitti che venivano rivendicati con volantini di contenuto neonazista e firmati appunto con lo pseudonimo “Ludwig”. Oggi vi raccontiamo la storia di Marco Furlan, nella prossima puntata: lente d’ingrandimento su Wolfgang Abel.
Storia del crimine: la “Banda Ludwig”, Marco Furlan
Marco Furlan è nato a Padova il 16 gennaio 1960: studente di fisica, venne arrestato prima di riuscire a laurearsi. La Corte di Cassazione l’11 Febbraio 1991, lo condannò a ventisette anni di carcere; in primo grado era stato condannato a 30 anni. Marco Furlan fu accusato di essere (insieme a Wolfgang Abel) l’autore di 10 omicidi rivendicati dal gruppo neonazista “Ludwig”. Per l’esattezza sono 10 le vittime accertate, ben 28 quelle sospettate. L’iter giudiziario fu lunghissimo perché interrotto da continui colpi di scena.
L’arresto, il tentato suicidio e le perizie psichiatriche
Il quindici Marzo 1984, subito dopo l’arresto, Marco Furlan tentò il suicidio in carcere: cercò di impiccarsi alle inferriate della cella con il lenzuolo, senza riuscirci. Numerose le perizie psichiatriche per lui. Gli psicologi sentenziarono: a Furlan sono mancati affetto, tenerezza, calore umano e l’appoggio da parte della famiglia come elementi antropologici per strutturare la personalità. Di conseguenza, nelle varie tappe della sua evoluzione infantile, si sono fissate insicurezze, conflitti, comportamenti reattivi (nella foto: Marco Furlan a processo con Wolfgang Abel; Furlan è quello a sinistra).
L’evasione, il nuovo arresto e il profilo psichiatrico di Furlan
Il quindici Giugno 1988 la Corte d’Assise d’appello di Venezia ordina la scarcerazione di Marco Furlan e Wolfgang Abel per decorrenza dei tempi di carcerazione preventiva e impone a Furlan il soggiorno obbligato a Casale di Scodosia, in provincia di Padova. Ma da lì, uno dei due membri della “Banda Ludwig” evade proprio a ridosso della sentenza di terzo grado rendendosi latitante per quattro anni. Nel maggio del 1996 la polizia lo rintraccia a Creta e lo arresta. Il profilo di Marco Furlan stilato dagli psichiatri è il seguente: “Furlan è caratterizzato da una situazione di generica inferiorità intellettuale data da conflitti psichici non risolti e anche da una dipendenza legata a simpatia, amore o stima rispetto al complice Wolfgang Abel”.
Le polemiche per la decisione del Tribunale di sorveglianza di Milano
Il 18 aprile 2008 il Tribunale di sorveglianza di Milano decise di affidare Marco Furlan in prova ai servizi sociali. Furlan in realtà, attraverso il suo legale, aveva chiesto di poter lasciare il carcere nei fine settimana e di giorno per poi rientrare la notte. Lo stesso Tribunale di sorveglianza rifiutò la semilibertà, concedendo, invece, l’affidamento ai servizi sociali, alla luce della buona condotta dell’uomo e dell’ormai imminente fine pena, prevista per l’inizio del 2009. Questo fatto però suscitò forti polemiche. Il 24 aprile 2008 Furlan ha preso la seconda laurea con lode in ingegneria informatica, mentre il 12 novembre 2010 è stato rimesso in libertà per la buona condotta tenuta durante il periodo in libertà vigilata.
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