Altalenante: questa potrebbe essere la parola chiave per descrivere il mercato del lavoro in Italia nell’ultimo trimestre. Secondo le stime dell’Istat il numero degli occupati sta leggermente scendendo: precisamente si tratta di 12 mila persone in meno rispetto al secondo trimestre (-0,1%), a seguito della diminuzione dei dipendenti a termine (-59 mila, -1,9% in tre mesi) non compensata dall’aumento di quelli a tempo indeterminato (+34 mila, +0,2%) e degli indipendenti (+12 mila, +0,2%). Allo stesso tempo a diminuire però, è anche il numero di disoccupati (-52 mila, -2,6% in tre mesi).
Istat, mercato del lavoro. Le stime del terzo trimestre
Secondo l’Istituto di statistica il tasso di occupazione è stabile al 60,2%, quello di disoccupazione è in calo (-0,2 punti) e il tasso di inattività 15-64 anni aumenta lievemente (0,1 punti). I dati provvisori del mese di ottobre 2022 riportano quindi una fotografia del mercato del lavoro né in evoluzione positiva né in completo disastro.
Occupazione e disoccupazione tra Nord e Sud Italia
Nel terzo trimestre 2022 tornano ad ampliarsi i divari tra Nord e Sud Italia: il Mezzogiorno si caratterizza per l’aumento più contenuto del tasso di occupazione (+0,6 punti in un anno, in confronto a +2,0 punti del Centro e +0,9 punti del Nord) e per la più forte riduzione di quello di disoccupazione (-1,7 punti rispetto a -1,4 punti nel Centro e -0,6 punti nel Nord) che si associa all’aumento del tasso di inattività (+0,4 punti, contro il calo nel Centro e nel Nord pari a -1,0 e -0,5 punti, rispettivamente).
Ricerca del lavoro in evoluzione
Rivolgersi a parenti, amici e conoscenti rimane il canale più diffuso nella ricerca del lavoro nel 2022 ma ad affiancarlo, con un cospicuo aumento, c’è anche l’utilizzo di azioni di ricerca più formali, come l’aver sostenuto un colloquio, aver partecipato a una selezione di lavoro, l’essersi rivolti al Centro pubblico per l’impiego e/o a una agenzia privata di intermediazione/somministrazione (19,5%, +2,1 punti).