Armato di pistola sul tetto di una scuola: terrore a Napoli. Non era la prima volta che si intrufolava in quell’edificio per seminare terrore. Lo ha rifatto salendo sul tetto di un palazzo confinante con la scuola, l’Istituto tecnico commerciale Galiani di via Don Bosco, a Napoli. Tra le mani una pistola che non ha esitato a puntare contro gli studenti che erano nelle classi dell’ultimo piano.
Armato di pistola sul tetto: minuti di terrore
Brandiva l’arma e, gridando, minacciava di continuo i ragazzi. La sceneggiata è durata alcuni minuti, un tempo relativamente breve ma che per i poveri studenti del Galiani devono essere sembrati interminabili. Gli studenti terrorizzati si erano allontanati dalle finestre per cercare riparo. Il giorno prima, l’uomo si era reso protagonista di un altro blitz all’interno della stessa scuola: questa volta si era introdotto nel cortile e aveva fatto cadere a terra tutti gli scooter che erano parcheggiati nell’area antistante la scuola.
La denuncia di una mamma
La denuncia è arrivata dalla madre di un’alunna: la donna è riuscita a recuperare le immagini dell’uomo mentre, sul tetto del palazzo, minacciava gli studenti con la pistola. «Quest’uomo mercoledì scorso è entrato nella scuola di mia figlia e ha buttato a terra i motorini parcheggiati nel cortile – ha raccontato – e ieri è salito sul tetto di un palazzo e ha puntato una pistola contro i ragazzi nella scuola».
Una pistola a scuola anche a Verona
Un episodio altrettanto scioccante quanto grave si sarebbe verificato in un istituto di Verona nei giorni scorsi. A riportarlo nella giornata di giovedì è stato il Tg Regionale del Veneto, secondo il quale, due settimane fa, un ragazzino di 14 anni avrebbe estratto una pistola in classe e l’avrebbe puntata alla schiena di una compagna. Un fatto che sarebbe venuto alla luce quando la madre della studentessa si è rivolta alla preside, la quale ha sporto denuncia alle forze dell’ordine.
«Col prefetto Cafagna abbiamo individuato una soluzione. La creazione di una task force anti-disagio operativa, che agirà su richiesta dei presidi, composta da uno psicologo, da un mediatore e da un rappresentante delle forze dell’ordine che hanno la funzione di fare prevenzione».