Le elezioni regionali nel Lazio 2023 si svolgeranno il prossimo 12 e 13 Febbraio e, sebbene il centrodestra, sulla scia del risultato delle politiche, parta avvantaggiato (come dimostrano anche gli ultimi sondaggi che danno la coalizione oltre il 50 per cento), e le lacerazioni del centrosinistra giocano a favore (soprattutto dopo che il campo largo dal Pd al M5s è definitivamente naufragato), questo non può in ogni caso giustificare ulteriori ritardi nella scelta del candidato governatore, mugugnano gli alleati di FdI, partito cui spetta indicare il nome per la corsa alla successione di Nicola Zingaretti. Un mugugno che col tempo è diventato un’irritazione e che si è tradotto in un vero e proprio pressing da parte di Lega e Forza Italia nei confronti di Giorgia Meloni perché si decida a mostrare le carte.
Elezioni regionali Lazio 2023, centrodestra ancora senza un candidato. I nomi possibili
Tra i vari nomi saltati fuori negli ultimi giorni figura la consigliera regionale uscente Chiara Colosimo. Considerata una fedelissima della premier, rumor interni a FdI danno però le sue quotazioni in discesa. Al contrario di Paolo Trancassini, attuale questore del partito alla Camera e già sindaco di Leonessa, nel Reatino. Un nome che non dispiacerebbe ai Fratelli d’Italia fuori dai confini romani. Come del resto quello dell’europarlamentare Nicola Procaccini, altro ex amministratore locale (è stato primo cittadino di Terracina). Se pare accantonata l’ipotesi di un profilo più tecnico incarnato dal presidente nazionale della Croce Rossa Francesco Rocca, è ancora in lizza invece quello dell’attuale vicepresidente della Camera ed esponente di peso della destra romana, Fabio Rampelli. Proprio sul suo nome, raccontano fonti vicine al dossier, si è creato lo stallo. Non solo, ma si starebbero addensando le maggiori frizioni dal momento che Rampelli avrebbe dato da tempo la sua disponibilità, ma pesano i trascorsi con Meloni, seppure i rapporti tra i due oggi siano migliorati. La leader di Fdi, infatti, non ha mai visto di buon occhio le correnti, mentre Rampelli è rimasto legato ai suoi Gabbiani di Colle Oppio, nei quali è cresciuta politicamente la stessa Meloni. Non va poi dimenticato nemmeno il fatto che l’attuale vicepresidente della Camera è rimasto escluso dalle ultime partite importanti: quella del Campidoglio, quando gli fu preferito Enrico Michetti, e quella del governo. Dentro FdI sono convinti che la vittoria nel Lazio è a portata di mano, chiunque sia il candidato. Tutto sta nel capire le intenzioni di Meloni: se vorrà conservare un’armonia interna, garantendo una navigazione più tranquilla al governo, allora non potrà ignorare una figura di peso come Rampelli. Se invece vorrà guardare al nuovo corso, sia Procaccini che Trancassini sono suoi fedelissimi. Oltre al fatto che garantirebbero il superamento di una visione “romanocentrica”, con un’attenzione alle province dove il centrodestra è notoriamente più forte.
Il pressing degli alleati
Nel frattempo, però, come detto, gli alleati scalpitano. Anche oggi il leader della Lega Matteo Salvini è tornato ad augurarsi che il nome del candidato del Lazio arrivi il prima possibile. Fonti del Carroccio intercettate non nascondono il disagio che sta creando questa situazione. Paletti sui nomi dalle parti della Lega del reto non ce ne sono. Per quanto riguarda gli azzurri, durante il pranzo di Natale ad Arcore, Forza Italia ha deciso di chiedere una rosa di nomi alla premier, come del resto è accaduto di recente per il voto in Sicilia quando fu chiesto a FI un ventaglio di candidati e poi, sulla base di quello, gli alleati scelsero Renato Schifani. Nel partito di Berlusconi si augurano ora che il nodo possa essere sciolto a breve e, senza alcuna pretesa e solo per spirito collaborativo, fanno sapere, propongono il nome di Maurizio Gasparri.