Monza, Pablo Mari è tornato oggi ad allenarsi con la squadra di mister Raffaele Palladino. Il calciatore ha lavorato sia individualmente sia in gruppo. Lo scorso 27 ottobre era rimasto coinvolto nell’aggressione al centro commerciale Milanofiori di Assago, a Sud del comune di Milano. Il 30 ottobre era stato poi dimesso, dopo aver ricevuto delle cure in seguito ad accoltellamento.

Già qualche settimana fa, La Gazzetta dello Sport, aveva scritto del buon recupero del difensore del Monza, del suo bruciare le tappe con il rientro che potrebbe essere previsto per metà gennaio dell’anno prossimo.

Monza, Pablo Marì è tornato in gruppo dopo il triste episodio di un mese e mezzo fa

È passato circa un mese e messo dall’episodio in cui Marì è rimasto vittima, e il Monza ha potuto oggi riabbracciarlo nel suo primo giorno di lavoro. Uno step ulteriore verso la totale ripresa. ll classe 1993, arrivato in estate in prestito dall’Arsenal, era stato ferito insieme ad altre cinque persone. Lo spagnolo era stato accoltellato alla schiena e operato all’ospedale Niguarda per la saturazione dei muscoli. Lo stop era di circa tre mesi, ma le sue ultime condizioni potrebbero anticipare i tempi stabiliti per il ritorno in campo.

Ecco cos’era successo al centro commerciale Milanofiori di Assago

Il giovedì sera del 27 ottobre 2022, un uomo di 46 anni, con gravi disturbi psichici è entrato nel supermercato del centro commerciale in Via Milanofiori, a pochi passi dal Forum di Assago, e ha aggredito con un coltello sei persone. Purtroppo, nel violento episodio, è morta una persona. Si è trattato di un 47enne di origini boliviane e dipendente del supermercato del centro, che in quel momento era al reparto cassa, pur non dovendo essere lì inizialmente. Altri cinque sono rimasti feriti, tra cui il calciatore Pablo Marì, pugnalato alle spalle mentre era lì per fare la spesa insieme alla moglie con il figlio. Ecco infatti, le prime parole del difensore una volta risvegliatosi dall’operazione: “Oggi ho avuto suerte, perché ho visto una persona morire davanti a me. Ero con il carrello con dentro il mio bambini e ho sentito un dolore atroce alla schiena. Poi quell’uomo ha accoltellato un altro alla gola“.

In quell’occasione, fuori dall’ospedale Niguarda di Milano, l’Amministratore delegato del Monza Adriano Galliani aveva dichiarato: “Mi dicono che dovrebbe riprendersi abbastanza rapidamente. Ha dei muscoli lesionati, delle lesioni, ma non è gravissimo. È cosciente e degli stanno dando dei punti in una sala operatoria o qualcosa di simile, ma ripeto, non è in pericolo di vita“.

In seguito al tragico evento e a una parziale ripresa, tornato sugli spalti del Monza, Pablo Marì si è detto la scorsa settimana molto grato per l’amore ricevuto in questi giorni, ringraziando la società AC Monza.

L’aggressore fermato porta il nome di Andrea Tombolini ed è stato fermato da Massimo Tarantino, ex calciatore dell’Inter che è riuscito fortunatamente, a disarmarlo. Altrimenti, lo squilibravo avrebbe continuato a uccidere senza pietà chiunque avesse avuto davanti. In seguito all’arresto, si è scoperto poi, che Tombolini, aveva un pieno ben preciso: colpire chi lo infastidiva nel nome di un assurdo risentimento. Queste le sue parole dopo l’accaduto: “Ho visto persone felici e ho provato invidia“. Piantonato all’ospedale, aveva spiegato così i motivi dell’accoltellamento a Pablo Marì, alle altre persone, e all’uccisione del ragazzo originario della Bolivia Luis Fernando Ruggeri, cresciuto in Lombardia e dipendente del supermercato Carrefour di Assago.

Secondo quanto riportato, Pablo Marì il primo a essere raggiunto dai terribili fendenti, è stato fortunato, nella sfortuna, ad avere una muscolatura da atleta che ha attutito i colpi del folle omicida. Questa caratteristica fisica lo avrebbe salvato.