Aumento pensioni minime 2023. Nella legge di Bilancio approvata dal governo è stata riconosciuta agli oltre 5 milioni di pensionati oggi a quota 525 euro mensili, una maggiorazione straordinaria (ma transitoria) dell’1,5% per l’anno 2023 e del 2,7% per l’anno 2024 in aggiunta all’ordinaria rivalutazione annuale (già fissata al 7,3% per il 2023). Ne risulta che nel 2023 l’importo della pensione minima salirà fino a 572,18 euro.

Aumento pensioni minime 2023

Il meccanismo di rivalutazione delle pensioni (detta anche perequazione) prevede sei fasce: 100, 80, 55, 50, 40 e 35%.

L’adeguamento sarà dell’80% per gli assegni pari o inferiori a cinque volte il minimo, del 55% per quelli tra cinque e sei volte il minimo, del 50% tra sei e otto volte il minimo, del 40% tra otto e dieci volte il minimo e del 35% per le pensioni superiori a 10 volte il minimo (circa 5.250 euro).

Il trattamento minimo 2023 salirà a circa 570 euro [524,34 euro al mese x (7,3% + 1,5%)]. Per le pensioni di importo superiore, la rivalutazione è invece riconosciuta nella misura del:

  • 100% dell’inflazione per le pensioni di importo fino a 4 volte il TM;
  • 80% dell’inflazione per le pensioni di importo compreso tra 4 e 5 volte il TM; 
  • 55% dell’inflazione per le pensioni di importo compreso tra 5 e 6 volte il TM;
  • 50% dell’inflazione per le pensioni di importo compreso tra 6 e 8 volte il TM;
  • 40% dell’inflazione per le pensioni di importo compreso tra 8 e 9 volte il TM;
  • 35% dell’inflazione per i trattamenti pensionistici oltre 9 volte il TM.

Il pressing di Forza Italia

Silvio Berlusconi e Forza Italia insistono: le pensioni minime devono arrivare a 590 euro, con l’obiettivo di raggiungere il traguardo dei 600 euro entro l’anno prossimo. 

Il senatore Maurizio Gasparri, intervenuto su Radio Cusano Campus, ha dichiarato:

“Il nostro obiettivo è quello di avere pensioni minime a 1000 euro. Siamo ben consapevoli che la manovra economica è dedicata per due terzi al caro energia. Noi vogliamo che si arrivi almeno a 600 euro quest’anno per il maggior numero di persone possibili, ma arrivando poi a 1000 euro nel corso della legislatura per rispettare la promessa fatta in campagna elettorale”.