Questa mattina la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si trova in Senato, dove ha parlato al termine del dibattito generale sulle Comunicazioni in vista del Consiglio europeo al via giovedì 15 dicembre a Bruxelles, il primo per la premier.

Tanti i temi affrontati in Aula, dal nuovo invio di armi all’Ucraina alla questione dell’immigrazione e dell’energia.

In apertura, la premier ha dedicato un pensiero alla notizia della morte del capitano Fabio Antonio Altruda, giovane pilota scomparso in un incidente aereo nei pressi di Trapani durante una missione di addestramento.

La notizia ci riempie di tristezza. A nome del governo esprimo le mie più profonde condoglianze e la mia vicinanza alla famiglia e all’aeronautica militare.

Ue, Meloni in Senato: “Favorire adesioni Balcani occidentali”

Durante il suo intervento, Meloni ha invitato il Consiglio europeo a considerare l’adesione all’Ue delle nazioni dei Balcani occidentali, considerate “storicamente amiche, si fidano di noi”, con l’Italia che “può giocare un ruolo da protagonista nella regione”.

Ribadirò al Consiglio europeo di favorire l’adesione delle nazioni dell’area all’Unione europea, credo che sia utile per l’Europa, per la stabilità, e che una concreta possibilità di adesione sia lo strumento più forte per tenerle ancorate ai nostri valori.
L’Europa deve andare avanti, l’allargamento comporterebbe un maggiore protagonismo e centralità per la nostra nazione. La raccomandazione al Consiglio europeo di concedere lo status di candidata alla Bosnia Erzegovina è un piccolo tassello su cui domani possiamo fare un passo avanti.

Nella sua replica al Senato sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo, la premier traccia la strada da seguire per acquisire maggiore considerazione dal resto del mondo. Considerazione che, secondo Meloni, sarebbe già maggiore di quanto si possa pensare.

In questo ultimo mese mi sono trovata al cospetto dei leader dei maggiori paesi internazionali e ho sempre più l’impressione che per questa nazione il problema siamo noi, siamo noi quelli che non hanno consapevolezza di quanto l’Italia sia considerata nel resto del mondo. Forse siamo noi che un po’ ci sottovalutiamo.

Quanto l’Italia sia considerata nel mondo, insomma, sarebbe “un problema tutto italiano”.

Lo tradisce il nostro dibattito spesso, lo ha tradito il dibattito durante la campagna elettorale quando strumentalmente qualcuno sosteneva che con un governo a guida Meloni, un governo di centrodestra, l’Italia sarebbe stata isolata nel mondo come se fosse davvero possibile isolare una nazione fondatrice della Ue, della Nato e con un ruolo fondamentale nel Mediterraneo.

Ue, Meloni: “Italia vuole essere polo energetico in Europa”

Lo scopo ultimo del governo è quello di “proiettare l’Italia come hub di approvvigionamento energetico in Ue”. Lo ha ribadito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in replica al Senato.

Il tema energetico c’è e la Ue deve tornare a farsi una propria strategia per produzione, approvvigionamento, diversificazione. L’Italia penso possa giocare un ruolo strategico. Sto dialogando con tutti i paesi del Nordafrica e del fronte mediterraneo per rafforzare la nostra capacità di fare da interfaccia. E’ una grande occasione anche se sapremo utilizzare le risorse del Pnrr.

Dal capo dell’esecutivo, che si è detto contrario ad una “Europa di serie A e B”, una chiosa sull’invio di armi in Ucraina: “La pace passa per il sostegno a Kiev”. L’invio di armi avvenuto finora “è stato deciso dal precedente governo, da una maggioranza che aveva come guida il Movimento 5 Stelle”.

L’Europa dimostra una miopia sulle grandi scelte strategiche: dovrebbe trovare una soluzione efficace, dare il segnale di agire come attore politico, per porre il problema del rapporto che le scelte che altri nostri alleati stanno facendo in campo economico. La Ue dovrebbe mantenere una posizione comune perché se noi di fronte al conflitto ucraino ci mettiamo anche a farci concorrenza uno con l’altro in una situazione così difficile non so quanto possa essere intelligente.

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