Reddito di cittadinanza requisiti. Con la nuova Legge di bilancio del governo Meloni l’istituto del Reddito di cittadinanza viene riformato nelle modalità di applicazione. Nessuna novità invece per la pensione di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza requisiti
Le modifiche introdotte dalla manovra stabiliscono che dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 il reddito di cittadinanza può essere riconosciuto per un massimo di 8 mensilità fatta eccezione per i nuclei familiari in cui siano presenti minori, disabili o ultrasessantenni. Coloro che sono ritenuti occupabili devono tuttavia partecipare, dal 2023, a un corso di formazione o di riqualificazione professionale della durata di almeno 6 mesi.
Queste le altre novità della riforma del reddito di cittadinanza prevista dalla Manovra 2023:
- Il sussidio decade dopo due e non tre offerte di lavoro rifiutate. Inoltre le offerte di lavoro si considerano congrue con distanze anche maggiori dalla residenza
- ci saranno maggiori controlli sulla situazione della fedina penale dei componenti del nucleo familiare
- Sarà introdotta una verifica sui patrimoni all’estero grazie a un incrocio di dati con le autorità straniere
- Saranno ampliate le agevolazioni in caso di assunzione di percettore di Reddito di cittadinanza.
Quando toglieranno il Reddito di cittadinanza?
Secondo numerosi esperti, i percettori classificati occupabili non subiranno alcuna modifica del loro status, dunque continuano a percepire il sussidio secondo le vecchie regole.
Le nuove disposizioni contenute nel disegno della legge di Bilancio 2023, che portano al rilascio di un ciclo ridotto d’importo determinato in otto mensilità nel periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, verrebbero applicate per lo più per i nuovi percettori. Nel quadro delle eccezioni rientro i nuclei familiari con membri disabili, minori e over 60.
Gli effetti della riforma
“Il 38,5 per cento dei nuclei che oggi ricevono il reddito di cittadinanza potrebbero esserne esclusi dopo agosto 2023“. E’ la stima dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio su dati Inps in base alle restrizioni introdotte dalla manovra, secondo quanto ha riferito la presidente Lilia Cavallari nell’audizione alle Commissioni bilancio riunite di Camera e Senato.
Ministro Valditara: “Stop rdc per chi non completa gli studi”
“Chi non ha completato gli studi non potrà richiedere il reddito di cittadinanza”. È l’indicazione arrivata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara che ha fatto eseguire una ricerca alle strutture del ministero a proposito dei giovani nella fascia compresa tra i 18 e i 29 anni percettori di reddito. Valditara ha afferrmato:
“In Italia ci sono 364.101 percettori di reddito di cittadinanza nella fascia tra i 18 e i 29 anni. Di essi 11.290 possiede solo la licenza elementare o nessun titolo, e altri 128.710 soltanto il titolo di licenza media. Noi riteniamo si debba prevedere l’obbligo di completare il percorso scolastico per chi lo abbia illegalmente interrotto o un percorso di formazione professionale nel caso di persone con titolo di studio superiore ma non occupate né impegnate in aggiornamenti formativi, pena in entrambi i casi la perdita del reddito, o dell’eventuale misura assistenziale che dal 2024 lo sostituirà”.