Sinisa Mihajlovic moglie. Il grande ex calciatore ed allenatore serbo Sinisa Mihajlovic è morto oggi all’età di 53 anni.
Sinisa Mihajlovic moglie, figli
Mihajlovic era sposato con Arianna Rapaccioni, un’ex showgirl italiana, che nei primi Anni Novanta ha lavorato come soubrette in programmi televisivi come Luna Park e Quelli che il calcio.
Nel 1995 avviene l’incontro con Sinisa Mihajlovic, che allora giocava nella Sampdoria. Da quel momento, Arianna si è dedicata esclusivamente alla famiglia, nel ruolo di moglie e madre.
La coppia si è sposata nel 2005, e dopo la prima figlia Viktorija, sono arrivati Virginia (classe 1998) e i tre maschi di casa, Miroslav (2000), Dusan (2002) e Nicholas (2004).
Il primo figlio si chiama Marko, lo ha avuto da una donna conosciuta appena arrivato a Roma. Il ragazzo è nato nel 1992 ed ha quasi 29 anni, ma si sono conosciuti solo nel 2004 per poi allontanarsi nuovamente.
Malattia
Il 13 luglio 2019 in conferenza stampa Mihajlovic annuncia di avere contratto una forma di leucemia mieloide acuta e di dover iniziare subito le cure. Con le lacrime agli occhi e la moglie Arianna in prima fila dichiara: “Ho passato due giorni a piangere ma adesso basta. Rispetto la malattia, la guarderò negli occhi e alla fine vincerò anche questa sfida”. Poche ore dopo viene ricoverato all’Istituto di ematoogia dell’ospedale Sant’Orsola, ricevendo subito la visita dell’amico Roberto Mancini.
A marzo 2022 Mihajlovic sconvolge tutti con un nuovo annuncio drammatico: “La leucemia è tornata. È coraggiosa ad affrontarmi ancora. Se non è bastata la prima lezione, gliene darò un’altra”.
Biografia
Mihajlovic era nato a Vukovar il 20 febbraio 1969, proprio alle sue origini deve il suo carattere, tosto e deciso. Si è formato in una Jugoslavia caratterizzata dalla guerra e dalla povertà. Un contesto in cui l’ex calciatore ha dovuto lottare quotidianamente contro la fame, trovando uno sfogo nel pallone, insieme a molti coetanei. Mihajlovic ha cominciato la propria carriera da centrocampista, salvo poi trasformarsi in difensore nei suoi anni in Italia sotto la guida di Sven Goran Eriksson in Italia con la maglia della Sampdoria.
Ha cominciato a giocare a livello professionistico in Jugoslavia, vestendo la maglia del Vojvodina e della Stella Rossa. Con entrambe le squadre ha vinto almeno un campionato, ma fu con i biancorossi di Belgrado che realizzò l’impresa di vincere la Champions League nel 1991. Nel 1992 ha cominciato l’esperienza nel campionato italiano. Giocando per due stagioni con la Roma. Appena arrivato in Italia si mise in luce per la sua tecnica e la capacità di andare in gol con i calci di punizione. Era la sua specialità e quando passò alla Sampdoria, a seguito delle sue numerose reti su calcio piazzato, l’Università di Belgrado elaborò una serie di studi proprio sulle sue punizioni. Il suo sinistro è passato alla storia anche (160 km/h la velocità massima raggiunta secondo lo studio fatto proprio sui suoi calci di punizione), che gli ha permesso di realizzare ben 42 gol in carriera su calcio piazzato.
E’ passato poi alla Lazio e in maglia biancoceleste vinse diversi trofei. Coi nerazzurri conquistò tre titoli e si confermò fondamentale nonostante gli anni. Mihajlovic vanta un palmares di tutto rispetto. Due Scudetti in Italia e tre in Jugoslavia, quattro Coppe Italia, tre Supercoppe italiane, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Uefa. È stato inoltre scelto come calciatore jugoslavo dell’anno nel 1999.
Appesi gli scarpini al chiodo e cominciò subito la carriera di allenatore come vice di Roberto Mancini all’Inter. Nel biennio nerazzurro ebbe modo di vincere due scudetti. Nella stagione 2008-2009 allenò per alcuni mesi il Bologna, contribuendo alla salvezza nonostante l’esonero prima della fine del campionato.
L’anno successivo, sulla panchina del Catania, fu fondamentale anche per la salvezza. Poi venne scelto dalla Fiorentina e dopo un primo anno chiuso al nono posto, venne esonerato durante il campionato seguente. Dopo una breve parentesi da CT della Nazionale serba, con cui manca la qualificazione ai Mondiali del 2014, firma con la Sampdoria. Un ritorno dopo l’esperienza da calciatore. Nei due anni a Genova ottenne ottimi risultati, tanto da chiudere la seconda stagione al settimo posto e vincere il premio di allenatore dell’anno.
I piazzamenti alla guida della Samp gli valsero la chiamata del Milan con cui raggiunse una finale di Coppa Italia e mantenne una media punti utile per far ritornare i rossoneri in Europa. Inoltre fece esordire Gigio Donnarumma a soli 16 anni. A seguito di alcuni screzi col presidente Berlusconi, e una mini crisi di cinque risultati consecutivi senza vittorie, venne esonerato prima della fine della stagione.
Passò poi allo Sporting Lisbona, ma la sua esperienza durò solo nove giorni. Nel maggio 2016 venne scelto da Cairo per allenare il Torino. Realizzò un girone d’andata record, che valse il nono posto al termine del campionato. Durante il secondo anno invece deluse le aspettative e venne esonerato.
Nel gennaio 2019 fece ritorno al Bologna, e proprio mentre era alla guida degli emiliani, nel luglio del 2019 Mihajlovic scoprì di essere malato di leucemia. È il 13 luglio 2019 quando annuncia di doversi sottoporre immediatamente alle cure presso l’ospedale Sant’Orsola ma di non voler rinunciare al suo incarico. I tifosi organizzano un pellegrinaggio a San Luca insieme alla moglie mentre lui inizia il primo ciclo di chemioterapia e dopo 44 giorni di ricovero riesce ad essere in panchina a Verona per l’esordio della squadra in campionato.
Il 6 settembre 2022, dopo un avvio di campionato contrassegnato da tre pareggi, due sconfitte e una vittoria in Coppa Italia, Mihajlovic viene esonerato durante la sua quarta stagione alla guida dei felsinei.