Guerra in Ucraina, le notizie di mercoledì 14 dicembre.

A partire dalle 6 di questa mattina un attacco russo condotto tramite 13 droni Shahed di fabbricazione iraniana ha colpito Kiev, concludendosi intorno alle 9 con il loro abbattimento. L’amministrazione comunale e la Difesa ucraina confermano danni ad abitazioni e infrastrutture ma non a persone. Continuano a risuonare gli allarmi aerei in tutto il Paese, compresa l’area a sud della capitale (regioni di Zhytomyr e Vinnytsia, dove si trovano alcune centrali elettriche). Si attende un altro attacco nelle prossime ore.

Guerra in Ucraina, Calenda: “Qui tutti chiedono armi, resistenza unica strada”

Dove invece la guerra in Ucraina vede lo scontro sul campo è nell’oblast di Zaporizhzhia e in quello confinante di Dnipro. Proprio qui, a Nikopol e Marhanets, l’offensiva russa si fa sempre più insistente nel tentativo di guadagnare campo a ovest, verso Kherson e Odessa.

Il capo dell’amministrazione militare di Dnipro informa i media che i sistemi usati dai russi sono del tipo Grad e Uragan (dunque missili). Colpite altre infrastrutture strategiche in materia di gas e corrente, il rischio concreto è che la situazione precipiti da un momento all’altro.

Da Kiev Carlo Calenda, segretario di Azione, descrive “difficile” lo scenario davanti ai propri occhi. Ieri nella capitale sono risuonati gli allarmi antiaerei e il leader del Terzo Polo si è detto “stupito” del modo in cui la popolazione affronti il continuo suono martellante delle sirene. Poi, nel suo ultimo post su Twitter di commento, ribadisce che “gli ucraini hanno bisogno di armi per combattere, e questa si chiama resistenza“.