Con la scritta “Il Duce” sulle portiere e il volto di Benito Mussolini in bella vista su sfondo nero, un camion ha fatto improvvisamente irruzione oggi a Venezia sul Canal Grande, scatenando lo sconcerto di molti presenti, tra turisti e cittadini. Il veicolo era parcheggiato su una chiatta da trasporto nei pressi dell’Hotel Bauer e della Basilica della Salute; immediati i controlli sul posto da parte delle forze dell’ordine che hanno avviato accertamenti per una eventuale denuncia di apologia di fascismo. Il tir però, è poi sparito dal posto appena sono state avvertite le forze dell’ordine su disposizione del Bauer che ha fatto sapere che il tir è di proprietà di un trasportatore esterno.

Polemica per il camion con immagine di Mussolini

In un secondo momento è stato accertato che il camion è della ditta traslochi di Concordia Sagittaria, mentre la chiatta è di un’impresa di Chioggia, un servizio traslochi quindi, che pare stia lavorando per conto dell’albergo per lavori di ristrutturazione.

Immediata è stata la reazione non solo di alcuni cittadini e turisti, ma anche politici, Anpi e Cgil. Monica Sambo del Partito Democratico – Pd di Venezia, sul suo profilo Facebook ha precisato che questo è stato “uno sfregio alla città” e “non si comprende come sia potuto accadere”; “è una vergogna inaccettabile e non si capisce come possa avere transitato indisturbato fino a Venezia per poi addirittura essere trasportato sul Canal Grande. Ci aspettiamo che tutte le istituzioni si schierino e intervengano a difesa dell’Italia democratica e antifascista”.

Invece per il senatore del Pd, Andrea Martella in un post su Facebook: “Quanto accaduto oggi a Venezia è gravissimo e lascia aperti tanti interrogativi. A partire dal fatto che un tir nero, con tanto di ritratto di Mussolini e di scritta ‘Il Duce’ a caratteri cubitali, è arrivato in città e, totalmente indisturbato, ha potuto collocarsi davanti ad un hotel sul Canal Grande. Un atto che ha tutte le caratteristiche per poter parlare di apologia del fascismo”.

E continua: “Su questa vicenda ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno. Non è ammissibile che questo episodio passi senza conseguenze per i responsabili di questo autentico sfregio per la storia democratica di Venezia. Mi auguro che le forze dell’ordine rintraccino quanto prima l’autore e individuino le falle che hanno consentito questa pagina ignobile”.

Marco Gasparinetti di Terra e Acqua, in consiglio Comunale ha chiesto l’accesso agli atti autorizzativi del Comune. Il fatto si è verificato nello stesso giorno in cui la proprietà dell’hotel è stata convocata in Regione con sindacati e confindustria alla ricerca di una soluzione di concerto alla vertenza sui licenziamenti di 200 lavoratori.