Viktor Bout è entrato in un partito ultranazionalista russo. Il trafficante di armi, passato agli albori della cronaca negli ultimi giorni per lo scambio di prigionieri avvenuto tra Stati Uniti e Russia che ha portato alla scarcerazione di Britney Griner, è unito al Partito Liberal-Democratico della Russia (LDPR). Le posizioni politiche del gruppo di estrema destra sono molto vicine a quelle del presidente del Paese Vladmir Putin. A darne l’annuncio ufficiale è stato il fondatore del partito politico, Leonid Slutsky, tramite un messaggio sul gruppo telegram mandato lunedì scorso.

Viktor Bout entra in un partito ultranazionalista

In un video si vedo chiaramente sia il trafficante d’armi che lo stesso Slutsky, entrambi su un palco davanti ad una folla di persone, probabilmente per un evento organizzato per l’occasioni. Il fondatore del Partito Liberal-Democratico della Russia, riferendosi a Viktor Bout, ha detto: “Voglio ringraziare Viktor Anatolievich (Bout) per aver deciso di unirsi al miglior partito politico che esiste oggi in Russia”.

Fondato nel 1991, LDPR si è sempre distinto per le sua propaganda ultranazionalista e per le sue posizione imperialistiche, con una delle principali idee che è quella che la Russia debba riconquistare tutte le terre perse con la disgregazione dell’Unione Sovietica. Nonostante nel corso degli anni si sia sempre presentato come un’alternativa a Russia Unita, ossia il partito di Vladimir Putin, nei fatti ne ha sempre sostenuto tutte le decisioni, senza mai rappresentare una vera opposizione.

Anche Bout, nel corso di un intervista al canale russo RT, ha espresso chiaramente il suo sostegno al numero uno russo, dicendosi “orgoglioso di essere russo, e che il nostro presidente sia Putin”. Stando a quanto riportato da Pjiotr Souer del Guardian, è molto probabile che il trafficante d’armi abbia deciso di entrare nel partito con la speranza di ottenere un seggio nel parlamento russo o comunque di avere un incarico politico di rilievo.