T’Appartengo di Ambra Angiolini è un brano della musica italiana di quelli, per così dire, sempreverde. Il pezzo è poi tornato alla ribalta in queste fredde settimane di dicembre grazie alla persona che le ha dato voce e notorietà e grazie alla sua presenza ad XFactor, il noto talent di Sky Uno. Ambra Angiolini, infatti, si è esibita nella puntata dell’8 dicembre riproponendo la canzone che è diventata famosa grazie alle sue performance a Non è la Rai. La canzone ha spopolato proprio come nel 1994 tanto che, in un’intervista dell’AGI, ne ha parlato Franco Migliacci. Trattasi dello storico paroliere della musica italiana ed autore – con i figli, Ernesto Migliacci, Francesco Migliacci (con lo pseudonimo di Assolo) e Stefano Acqua – di T’Appartengo. Non solo quella traccia ma l’intero album – ha raccontato – era stato commissionato da Gianni Boncompagni per Non è la Rai.
T’Appartengo di Ambra Angiolini: tutti i segreti
Franco Migliacci ha raccontato, anzitutto, la storia che ha portato alla nascita di T’Appartengo di Ambra Angiolini:
Era agosto del ’94 e l’album che ci aveva chiesto Boncompagni doveva essere pronto per settembre. L’intero album venne realizzato praticamente in 12 giorni, le prime registrazioni le facemmo negli studi Mediaset del Palatino. In 12 giorni abbiamo scritto i testi, gli arrangiamenti, registrato il tutto e mandato in stampa.
Stefano Acqua, coautore, spiega poi come si sia arrivati alla realizzazione della canzone:
In realtà il brano era nato almeno 3 anni e mezzo prima che lo cantasse Ambra insieme a Ernesto Migliacci collaboravamo nello studio di registrazione nella casa del padre. Eravamo un gruppo di amici e Franco Migliacci aveva curato la produzione di una nostra band che si chiamava Stop Secret, con noi suonavano anche Massimo Modugno, e tanti altri giovani di talento. Penso al bassista Roberto Gallinelli, oggi uno dei migliori bassisti a livello mondiale. Poi piano piano ci siamo persi.
Poi il retroscena più interessante: non doveva essere T’Appartengo la canzone di Ambra Angiolini, bensì un’altra. Ma, quando la showgirl l’ha ascoltata, non ha voluto saperne: era quello, il suo brano. Così raccontano l’accaduto:
Il brano T’Appartengo lo avevamo già proposto a produttori di altre cantanti come Irene Grandi, Mietta e altre ma non se ne fece nulla – continua Stefano Acqua – a Gianni Boncompagni portammo tre brani: ‘T’appartengo’, ‘Margheritando il cuore’ e ‘Che bisogno d’amore’. Ed aveva scelto come canzone di punta ‘Margheritando il cuore’ ma Ambra appena ascoltato ‘T’appartengo’ non ha voluto sentire altro e si è impuntata chiedendo che fosse il brano d’apertura.
Il successo
Strofa rap e cori di sottofondo. Questi, secondo gli autori, gli accorgimenti che avrebbero contribuito a rendere T’Appartengo una vera hit. Due pensate arrivate nei tempi in cui non si era soliti rappare e, soprattutto, non c’era l’autotune. Le loro parole:
Abbiamo inserito nel brano la strofa cantata rap, proprio come si usa oggi – racconta Acqua – fu un’astuzia da parte nostra, inoltre puntammo ad avvolgere la voce di Ambra con i cori, all’epoca non esisteva l’Auto-tune. Inoltre la canzone è indiscutibilmente bella, il testo non è così frivolo come quelli che escono oggi. T’Appartengo è un amore giovanile semplice, puro e scritto bene con le regole e la supervisione di Franco Migliacci.