I dipendenti delle ferrovie d’Inghilterra incrociano le braccia in vista di un maxi sciopero dei treni in tutto il Regno Unito. I lavoratori hanno abbandonato il proprio posto di lavoro, di comune accordo con una serie di dipendenti pubblici tra cui infermieri, guardie di frontiera e autisti di ambulanze. La richiesta degli impiegati è quella di un aumento dei salari, ritenuto indispensabile per far fronte ai rincari dovuti all’inflazione record. Da parte loro si prevede addirittura la possibilità di quasi un mese di scioperi, con inevitabili ripercussioni sul servizio pubblico.

La circolazione di treni e di altri mezzi di trasporto potrebbe subire dei disagi fino al prossimo 9 gennaio: le autorità potrebbero imporre uno stop allo sciopero soltanto in un breve periodo durante le festività natalizie. Chiaro il piano dei lavoratori per quanto riguarda la settimana corrente: fino a domenica 18 dicembre, le ferrovie saranno paralizzate oggi, martedì 13 dicembre, domani e poi di nuovo venerdì e sabato. Nella giornata odierna, in particolare, i sindacati hanno fatto sapere che solo il 20% dei servizi resterà in funzione: in alcune parti del Regno Unito non ci sarà alcun treno.

Un’ondata di scioperi che rischia di mettere in ginocchio il Regno Unito proprio nei giorni in cui il maltempo, con neve e ghiaccio persistenti, sta causando pesanti disagi per gli automobilisti in tutto il Paese. Senza il trasporto privato e in mancanza dei mezzi pubblici, insomma, per la gente sarà davvero difficile arrivare in ufficio in questi giorni. Il governo studia addirittura l’ipotesi di mobilitare l’esercito, per fornire personale ai servizi pubblici vitali durante l’inverno.

Sciopero treni nel Regno Unito, prima offerta di aumenti rispedita al mittente dai sindacati

Proprio ieri la Network Rail, società britannica che opera come gestore dell’infrastruttura delle linee ferrate, aveva recapitato ai lavoratori una nuova offerta di aumenti. Offerta che è stata subito rispedita al mittente: il sindacato Rail, Maritime and Transport (l’Unione nazionale dei lavoratori ferroviari, marittimi e dei trasporti) l’ha bollata come “scadente“. Il Segretario di Stato per i trasporti Mark Harper si è detto deluso dal fatto che il sindacato abbia rifiutato tale offerta, aggiungendo che non esiste un “pozzo senza fondo di denaro”.

Parlando all’emittente britannica Itv, Mick Lynch, segretario generale del sindacato, si è comunque detto “ottimista” sulla possibilità di raggiungere un accordo, ribadendo che il governo deve aiutare a “facilitare” tale accordo.

Non ho intenzione di rovinare il Natale della gente. Il governo lo sta facendo, perché ha provocato questi scioperi impedendo alle aziende di fare proposte adeguate.

Regno Unito, il premier Sunak sugli aumenti salariali ai lavoratori: “Approccio del governo giusto e ragionevole”

A proposito della vicenda, l’emittente Bbc ha rilanciato le dichiarazioni del primo ministro britannico Rishi Sunak, che riconosce che il Paese è alle prese con “un periodo difficile” da superare per via dei disagi previsti in diversi settori e del caro-vita.

Secondo lui, però, il governo è stato “giusto e ragionevole nel suo approccio per concordare le raccomandazioni degli organismi indipendenti di revisione salariale per gli aumenti salariali del settore pubblico e nel facilitare ulteriori discussioni con sindacati e datori di lavoro”. Il premier ha dunque ribadito la linea dura scelta dal governo conservatore: le agitazioni possono finire solo se le revocano i sindacati, ma questi ultimi non sembrano intenzionati a cedere.

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