Il governo deve correre. Il 2022 sta per finire e, con esso, il tempo utile per portare a casa un fondamentale doppio obiettivo: l’approvazione della manovra di bilancio e gli impegni sul PNRR. Sul primo punto è in corso l’iter parlamentare che dovrebbe portare, tra un emendamento e l’altro, all’approvazione per tempo. Più complicata la questione relativa al PNRR. Tra gli obiettivi ce n’è uno su cui la corte dei conti sta facendo luce in queste ore e che sarebbe in serio rischio: quello relativo alla creazione di nuovi asili nido. Le risorse del PNRR allocate su questa linea ammontano a 4,6 miliardi di euro, di cui 700 milioni per progetti già in essere (finanziati con fondi nazionali), 2,4 miliardi per la costruzione di nuovi asili nido, 600 milioni per le scuole dell’infanzia e 900 milioni per le spese di gestione. La corte dei conti, in un comunicato, fa sapere che:

Sull’intervento, che ha l’obiettivo di creare 264.480 nuovi posti pubblici negli asili italiani entro il secondo semestre del 2025, la Corte ha accertato il mancato rispetto dell’obiettivo intermedio (milestone) nazionale relativo alla selezione degli interventi da ammettere a finanziamento (scaduto il 31 marzo 2022), evidenziando il rischio che il ritardo accumulatosi pregiudichi l’obiettivo intermedio europeo di aggiudicazione dei lavori, da raggiungersi entro il secondo trimestre 2023. La Corte ha, infine, invitato il Ministero a completare celermente la relativa istruttoria e a sottoscrivere gli accordi di concessione con gli enti locali beneficiari, in un complessivo percorso di accelerazione a tutela dell’investimento, sia per i suoi risvolti sui migliori risultati scolastici dei bambini destinatari di istruzione prescolastica, sia per l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro, con riduzione degli attuali divari territoriali e di genere.

PNRR a rischio su asili nido: “Ritardo maturato precedentemente”

L’esecutivo Meloni, dunque, ha il fiato sul collo. Ed è forse per questo che sta architettando un’operazione di scaricabarile volta a trasferire la responsabilità, di questo affanno sul timing, sul precedente governo guidato da Mario Draghi. Questo è quanto emerge da una nota di precisazione diffusa, oggi, dal Ministero dell’Istruzione e del Merito:

Il ritardo è maturato con riferimento a un cronoprogramma fissato a marzo 2022, ovvero precedente all’insediamento di questo governo. Da quando è entrato in carica il ministro Valditara sono state messe in atto le seguenti iniziative, per recuperare il tempo perduto. Sono state proposte norme di semplificazione per consentire ai Comuni di attivare più celermente le gare e per snellire le richieste di pareri preventivi. È in corso di definizione anche un Tavolo di semplificazione d’intesa con il ministero delle infrastrutture e dei trasporti per ‘sburocratizzare’ le procedure di edilizia scolastica.

Per ovviare a questo ritardo, scrive il governo, è stata accolta una richiesta di slittamento della scadenza interna di aggiudicazione dei lavori, dalla data inizialmente stabilita del 31 marzo 2023 al 31 maggio 2023, per una maggiore efficienza in vista della milestone europea al 30 giugno 2023. La nota prosegue con l’informazione che il Ministro Valditara:

Si è attivato subito per la definizione, d’intesa con Anci, di un accordo con Invitalia per supportare, con un accordo quadro, i Comuni nelle procedure di gara. È in corso di definizione anche una collaborazione con Consip S.p.a. per la messa a disposizione di bandi-tipo e schemi di capitolati da fornire agli enti locali per l’affidamento delle progettazioni e dei lavori. Inoltre, il ministro ha attivato un sistema di supporto e accompagnamento, attraverso strutture tecniche del ministero, in favore degli enti locali e delle scuole per assicurare un costante e capillare sostegno in tutte le fasi di attuazione dei progetti. Sono attivi webinar sia nazionali sia a livello locale, una specifica task force di supporto e linee telefoniche dedicate agli enti locali. Sarà attivato un sistema online che consentirà a tutti i cittadini di seguire l’attuazione degli interventi dei Comuni in base al loro cronoprogramma. Il ministro Giuseppe Valditara è pienamente consapevole dell’importanza di questo tema anche per le particolari ricadute che esso ha sulla qualità della vita delle famiglie e delle donne italiane. Si impegna personalmente a seguire questo dossier con la massima attenzione.