Stadi Qatar 2022. In totale sono otto le strutture che ospitano i mondiali di calcio in Qatar. Sia che si tratti di costruzioni esistenti che sono state oggetto di consistenti operazioni di ammodernamento come il Khalifa International Stadium ed il Ahmad Bin Ali (che deve il suo nome all’emiro del Qatar dal 1960 al 1972 ndr), o di impianti costruiti ex novo come Lusail Stadium che, grazie ad una capienza di 80.000 posti ospiterà la finale, la domanda che molti si pongono riguarda le sorti degli stadi una volta che saranno terminati i mondiali.
Stadi Qatar 2022, il loro futuro
Per rispondere a questo quesito e per far sì che impianti avveniristici costati miliardi di dollari non diventino strutture fatiscenti in stato di abbandono, la FIFA (Federazione Internazionale del calcio ndr) ha chiesto al paese ospite dei mondiali di redigere un piano dettagliato per il riutilizzo delle strutture. Come esposto dalla federazione qatariota, alcuni stadi saranno convertiti in centri sportivi, campi da hockey su erba, piscine, palestre, campi da tennis, campi da golf ed altro ancora. Altri stadi saranno demoliti e convertiti in altri usi, come abitazioni e uffici.
È interessante notare che alcuni impianti saranno utilizzati come sede di eventi sportivi e culturali. Il Qatar ha già in programma di ospitare tornei di calcio, campionati di atletica, concerti ed altre manifestazioni. Ciò non solo garantirà l’utilizzo continuo degli stadi, ma contribuirà anche a rafforzare la reputazione del Qatar come centro internazionale di intrattenimento ed aggregazione. Il paese ha inoltre annunciato che sta finanziando programmi di formazione nelle scuole, nelle associazioni sportive e nelle comunità locali. Ciò contribuirà ad aumentare la consapevolezza dello sport e ad aiutare le persone a sviluppare le loro abilità sportive.
In conclusione, grazie ad un’attenta pianificazione strategica, sembra che il Qatar abbia predisposto (perlomeno sulla carta ndr) tutta una serie di misure volte ad assicurare una “seconda vita” agli stadi utilizzati durante la Coppa del Mondo 2022.
Massimiliano Valentini