Il cadavere trovato ieri sera sulla spiaggia di Punta Ala nell’Argentario, in provincia di Grosseto, potrebbe essere di Anna Claudia Cartoni, la donna scomparsa in mare dallo scorso 23 Luglio.
Il corpo senza vita è stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione e per questo motivo non è al momento possibile individuare la sua identità e neppure se si tratti di un uomo o una donna.
Ad individuare il cadavere un gruppo di turisti che stavano passeggiando lungo il litorale, quasi all’altezza del camping Baia Verde. Immediatamente sono state allertate le forze dell’ordine, i militari della Capitaneria di Porto e un’impresa funebre locale che ha provveduto al trasporto della salma presso l’obitorio.
Gli inquirenti sono indirizzati ad attribuire il corpo ad Anna Claudia Cartoni, dispersa in mare dopo un incidente tra natanti lo scorso 23 Luglio di fronte a Porto Ercole.
Quel giorno infatti la donna aveva deciso di passare una giornata in barca a vela insieme al marito Fernando Manzo e alcuni amici, tra cui il 58enne esperto di arte Andrea Coen. La barca a vela, di 14 metri, venne speronata e spezzata a metà da un motoscafo. Nell’impatto Andrea Coen morì sul colpo e il suo corpo venne immediatamente ritrovato. Gli altri passeggeri della barca a vela subirono ferite di lieve entità, compreso il marito di Anna Claudia. La donna invece cadde in mare e, nonostante le operazioni di ricerca con l’ausilio di mezzi automatici, non erano state trovate più sue tracce.
Già lo scorso Ottobre era stato rinvenuto in zona un cadavere nelle acque di fronte a Livorno, ma le successive analisi avevano escluso che si trattasse della donna scomparsa.
In questo caso invece lo stato di decomposizione del corpo appare verosimile con il giorno della sparizione e anche la zona nella quale è stato rinvenuto rafforzerebbe tale ipotesi.
Le indagini sono condotte dalla Procura di Grosseto e nei prossimi giorni si procederà con l’analisi del DNA per determinare con certezza l’identità della donna.
Argentario trovato cadavere: la vita di Anna Claudia Cartoni
Anna Claudia Cartoni era originaria di Roma e aveva 60 anni. Dopo aver conseguito la laurea in scienze motorie era diventata tecnico federale e insegnante di ginnastica artistica. In passato la donna stessa era stata un’atleta della stessa disciplina.
Anna Claudia era particolarmente amata nell’ambiente sportivo. Subito dopo la sua scomparsa in mare, il presidente della Federazione, Gherardo Tecchi, aveva espresso di essere profondamente sconvolto dalla notizia: la donna era un pilastro della Federazione e ne sono stati elogiati il suo impegno e dedizione nel lavoro. La sua esperienza a bordo pedana era un valore aggiunto e il suo spirito positivo irradiava tutti i colleghi di energia.
La vita l’aveva messa duramente alla prova quando la figlia, ad un anno di vita, venne colpita da un arresto cardiaco e per mesi rimase a lottare tra la vita e la morte. La piccola sopravvisse ma subì gravi danni neurologici e perse la possibilità di parlare. Anna Claudia da quel momento dovette cambiare il proprio modo di approcciarsi alla figlia e capì di essere una madre diversa, proprio per la necessità di accudire e crescere una figlia con esigenze particolari.
Nel suo libro, dal titolo “Irene sta carina. Una vita a metà” la donna aveva cercato di raccontare in una sorta di diario come il suo ruolo di mamma fosse a pieno impegnato per capire i pensieri e le necessità della figlia priva della parola, per interpretare ogni segno non verbale. La sua vita aveva dovuto fare i conti con speranze frustrate, angosce, diritti negati. Non c’era spazio però per la commiserazione o il rancore. Il testo infatti aveva lo scopo di condividere la propria esperienza comprendendo chi riversa nelle stesse condizioni cliniche.
Il dolore per la tragedia non l’ha mai abbandonata, come una pugnalata fissa dentro il cuore, ma col tempo Anna Claudia ha dichiarato di aver imparato a trasformarlo in forza.