Qatargate, ultime notizie.
Il Parlamento Europeo ha votato in maniera favorevole alla rimozione di Eva Kaili, la deputata del Movimento Socialista Panellenico, dal ruolo di vicepresidente. Scatta dunque l’applicazione dell’art.21 del codice interno all’Eurocamera, dopo che nei giorni scorsi i vertici esecutivi dell’istituzione avevano richiesto un approfondimento della situazione. La questione è stata affrontata con la massima priorità facendo slittare il resto dell’agenda.
Qatargate, Eva Kaili si dichiara innocente
Eva Kaili non è più la vicepresidente del Parlamento Europeo: la notizia è ufficiale da pochi minuti, a seguito del voto segreto che si è tenuto a Strasburgo, e cancella la sospensione scattata immediatamente dopo lo scoppio dello scandalo Qatargate. Superata la soglia del 66% valida come sbarramento, con una larghissima maggioranza: su 628 voti, 625 sono favorevoli, due astenuti e un solo contrario, il croato Mislav Kolakusic. Il voto si è svolto per appello dopo la richiesta avanzata dagli stessi gruppi socialdemocratici, The Left e Id: si sono invece astenuti l’olandese di Ecr, Dorien Rookmaker, e il tedesco di Id, Joachim Kuhs.
Intanto il suo legale Michalis Dimitrakopoulos sostiene l’innocenza della sua assistita e nega che abbia mai intascato tangenti da esponenti della famiglia reale qatariota. Silenzio totale invece sulla confisca di oltre 750mila euro rintracciati durante la perquisizione nella sua abitazione di Bruxelles. Domani la decisione in merito alla sua eventuale custodia cautelare, nel frattempo il padre è stato rilasciato e potrà tornare in Grecia.
Nel gruppo dei socialdemocratici continuano a scattare rinunce e dimissioni in massa: ieri lo spagnolo Marc Tarabella si è sospeso dal gruppo parlamentare, l’eurodeputato italiano Andrea Cozzolino ha fatto un passo indietro nella corsa all’incarico di coordinatore del gruppo per le emergenze, Marie Arena si è dimessa da presidente della commissione per i diritti umani (Droi) e Pietro Bartolo si è dimesso da relatore ombra per il dossier della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe), sulla liberalizzazione dei visti.
Gli ultimi aggiornamenti
Ma la questione porta alla luce anche tutte le divisioni interne al movimento socialdemocratico europeo. Molti hanno etichettato lo scandalo Qatargate come la vittoria personale di Manon Aubry, eurodeputata francese e leader del gruppo di estrema sinistra “The Left”. Quest’ultima era stata tra le prime a sollevare dubbi e perplessità sulle probabili violazioni dei diritti umanitari perpetrati in Qatar. Lo scandalo poi fece emergere le raggelanti cifre del massacro (6mila le vittime accertate, 15mila la stima), ma Aubry si era sempre trovata davanti a un muro di gomma. Oggi, quando i suoi sospetti hanno trovato fondamento, parla di “punta dell’iceberg” ed esorta la procura belga a indagare su cosa si nasconda sotto la superficie.
Lavoro che prosegue con nuovi sigilli e perquisizioni. Tra le interdizioni anche un assistente di Pietro Bartolo, eurodeputato del Pd. Lui stesso, non commentando l’accaduto, si era già dimesso dal suo incarico. Intanto spunterebbe un presunto pentito nello scandalo di corruzione che ha travolto il PE che potrebbe far parte del filone “Italian Connection”. Tutto questo alla vigilia del Consiglio Ue di giovedì dove si dovrebbe parlare di Ucraina e in cui è particolarmente atteso il discorso di apertura della presidente Roberta Metsola.