Mai banale, come sempre, Zlatan Ibrahomivic. Nell’intervista rilasciata a Sky Sport, l’attaccante ha avuto modo di toccare diversi temi, in quello che è stato un anno dal doppio volto. La gioia dello scudetto raggiunto con il Milan fa da contrasto all’operazione dello scorso maggio, in cui fu necessaria la ricostruzione del legamento crociato anteriore sinistro. Sei mesi dopo, il calciatore svedese sembra pronto al rientro. Non ci sarà il ritorno in campo alla ripresa della Serie A, ma Ibrahimovic si professa fiducioso: “Sto bene, sto migliorando – ha dichiarato Zlatan –. Sto seguendo il mio protocollo, ogni giorno che passa faccio uno step in avanti. Sto provando ad aiutare la squadra in tutti i modi, ma quando non sei in campo non è facile. La squadra sta facendo molto bene, al momento siamo secondi e siamo cresciuti tanto: quelli che erano giovani si sono assunti più responsabilità e sono diventati più maturi”. L’attaccante ha sostenuto fuori dal campo i suoi compagni durante questo periodo di assenza forzata. Dal ritiro di Dubai, emergono sensazioni positive, anche se la lontananza dal campo è un elemento che si fa sentire: “Non posso spiegare la sensazione che c’è in campo, quando si è fuori non c’è quell’adrenalina che è difficile da trovare altrove. Alla squadra manca Ibra e a Ibra manca la squadra. Manca tutto, quando sei in campo è tutta un’altra cosa: c’è l’adrenalina, il pubblico, l’odore del campo, i duelli. Manca sentirsi vivo dentro il campo”.
Dal ritorno al Milan agli obiettivi stagionali: Ibrahimovic si racconta
L’intervista di Zlatan Ibrahimovic a Sky Sport sposta in seguito il suo focus sul Milan degli ultimi mesi. Una squadra totalmente rivoluzionata dal suo arrivo, datato gennaio 2021: “Dal primo giorno in cui sono tornato la squadra è molto differente. Quando sono arrivato non mi sembrava una squadra che voleva vincere lo scudetto o che era pronta a fare ciò che sta facendo oggi. La squadra di oggi, invece, ha voglia di fare, fame di migliorare e tutti hanno l’obiettivo di vincere”. Sulle ambizioni della compagine rossonera, l’attaccante ha aggiunto: “Seconda stella? Sì, è un obiettivo. Possiamo giocarcela in tutte le competizioni. Abbiamo la Supercoppa, il campionato, la Champions e pure la Coppa Italia: bisogna essere concentrati su tutti gli obiettivi, perché tralasciarne uno significherebbe rilassarsi troppo. Noi invece puntiamo a tutti i trofei. Corsa a due con Napoli? No, secondo me anche la Juventus sta tornando anche se ha fatto un inizio così e così. E poi anche l’Inter: secondo me questo non sarà un campionato deciso dalla qualità ma dalla condizione, chi starà meglio arriverà in alto”.
Ibrahimovic, l’intervista sul suo futuro: “Allenatore? Vedremo”
L’intervista di Ibrahimovic richiede un passaggio d’obbligo sul tema futuro. Nonostante i 40 anni compiuti lo scorso ottobre, l’attaccante svedese sente di poter essere ancora decisivo: “Non ci ho pensato, sento che ho tanta responsabilità in questa squadra, sto aiutando la squadra fuori dal campo e dentro quando ci alleniamo, ma non posso dire che sto pensando a fare l’allenatore. Per il momento sto aiutando così, poi per un futuro da allenatore vedremo”. Un commento finale arriva sul rendimento dei compagni di squadra Giroud e Leao: “Olivier è un grande e chi lo conosce lo sa. Per noi è stato fondamentale, troppo importante, soprattutto quando non riuscivo a giocare io. C’era lui che faceva il lavoro che mancava. È un professionista, elegante e sempre disponibile. Leao è uno di quelli che sta facendo la differenza. È stato il miglior giocatore della Serie A l’anno scorso, sta bene. Può essere il protagonista principale del Milan del futuro”.