Opzione donna 2023 ultime notizie. Il governo è ancora al lavoro sul dossier Pensioni. Resta un cantiere aperto Opzione donna, il regime sperimentale, riservato alle lavoratrici, che consente di anticipare l’uscita di alcuni anni rispetto alle regole ordinarie.

Opzione donna 2023 ultime notizie

La premier Meloni, incalzata dai sindacati, pare abbia optato per un’apertura relativamente alla modifica della proroga di Opzione donna. Dovrebbe essere stata definitivamente accantonata l’ipotesi legata al pensionamento in base all’età e l’anticipo in base al numero dei figli, giudicato incostituzionale. Si va dunque verso la semplice proroga di Opzione Donna con i medesimi requisiti previsti per il 2022.

Se dovessero essere confermati gli attuali requisiti con età minima a 60 anni, potrebbero sfruttare la finestra di uscita le donne lavoratrici nate nel 1962, purché rientrino in una delle seguenti categorie: caregiver, disoccupate, invalide. Tuttavia ci sarebbe una penalizzazione sull’assegno, che verrebbe calcolato interamente con sistema retributivo.

Emendamenti ancora al vaglio del Parlamento

“Come ha detto la presidente Meloni, la manovra va in Parlamento e il Parlamento è sovrano”, ha dichiarato la ministra del Lavoro, Marina Calderone. In audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sulla Manovra, il capo del dipartimento economia di Bankitalia, Stefano Balassone, ha osservato che “rendere possibile un’uscita anticipata con Opzione Donna frena la partecipazione delle donne al mercato del lavoro”.

Chi non può chiedere Opzione donna

Restano escluse da Opzione donna le lavoratrici:

  • che abbiano già esercitato l’opzione al sistema contributivo con effetti sostanziali;
  • iscritte alla gestione separata INPS;
  • che abbiano già maturato il diritto alla pensione, di vecchiaia o anzianità, in base alla normativa vigente;
  • destinatarie delle misure a favore degli esodati.

Ape sociale

È stata invece rinnovata così com’era l’Ape sociale anche per il 2023. In questo modo alcune categorie di lavoratori potranno accedere alla pensione dai 63 anni, con anzianità contributiva a 36 anni. Gli anni di contributi scendono a 30 nel caso dei disoccupati da lungo tempo, invalidi civili e caregiver. Secondo l’Osservatorio Previdenza di Cgil e Fondazione Di Vittorio nel corso del 2023 solo 25 mila lavoratori utilizzeranno i canali di uscita anticipata Quota 103, Opzione Donna e Ape sociale, circa il 40% delle uscite stimate dal governo