I dati Istat analizzati da WineNews riportano cifre da record per quanto riguarda l’export del vino italiano: nei primi mesi del 2022 infatti sono stati registrati incassi per un valore totale di 5,8 miliardi di euro. Crescono anche i principali mercati, America, Germania ed Uk in testa mentre volano Canada (+23,3%) e Francia (+30%).

I dati

Vino italiano record: I dati Istat, appena aggiornati a settembre, analizzati da WineNews, parlano di esportazioni per 5,8 miliardi di euro in crescita del +12,2%, con dati più o meno positivi, ma comunque in crescita: nonostante il 2023 si prospetti sotto il punto di vista economico ancora più incerto del 2022, il mercato del vino mondiale continua a registrare cifre significative per quanto riguarda le esportazioni che crescono sempre di più in maniera esponenziale. Nei primi 9 mesi del 2022 infatti si sono registrati incassi che si aggirano intorno a quasi 6 miliardi di euro.

I dati nel mondo

Dove viene esportato maggiormente il vino italiano? Facendo una breve panoramica secondo i dati recentemente analizzati si è potuto notare che negli Stati Uniti ad esempio nei primi 9 mesi il valore complessivo è di 1,4 miliardi di euro, anche se la crescita percentuale è inferiore alla media complessiva, e si attesta al +9%. Bene invece anche la Germania, con un +6% che si traduce in esportazioni pari a 855,3 milioni di euro, e continua a crescere in maniera sostenuta anche il Regno Unito, nonostante qualche complicazione legata alla Brexit e ad un quadro economico non esaltante in Uk, dove sono arrivati vini italiani per 582 milioni di euro, con un aumento del +14,9% sullo stesso periodo del 2021. Tra i mercati più importanti per le cantine tricolore, vola il Canada, che con un +23,3% si attesta a 347 milioni di euro, mentre cresce in modo molto più moderato la Svizzera, a quota 302 milioni di euro, con una variazione del +3,5%. Continua a volare, invece, la Francia, dove l’export del vino italiano è rappresenta in larghissima parte dal Prosecco e dove si sono registrati valori percentuali altissimi con 208,2 milioni di euro in entrata per i produttori italiani.