18app 2004. I nati nel 2004 potranno presentare la domanda per il bonus cultura dal 31 gennaio 2023. L’agevolazione prevede una carta elettronica con 500 euro da spendere per acquistare prodotti culturali. Il bonus però potrebbe presto cambiare, come ha annunciato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

18app 2004, come cambia il bonus cultura

Meloni fa chiarezza sul bonus cultura e spiega che l’intenzione del governo è di rivedere la misura e di limitarla al momento ai redditi più bassi: in questo modo, “sarebbe più impattante”.

 “Questi 500 euro al compimento dei 18 anni vengono riconosciuti a tutti, a prescindere dal reddito. Io penso che non ci sia ragione per la quale i figli di un milionario, di un parlamentare, mia figlia se domani compisse 18 anni, ne ha molti di meno. Penso potrei rinunciare ai 500 euro per comprarle dei libri o dei contenuti culturali. Credo che la stessa misura, concentrata su chi ha i redditi più bassi possa essere molto più impattante“, ha detto nel corso di una diretta Facebook. Credo che vada intodotto un limite al reddito di chi accede a questa misura e che occorra lavorare un po’ sulle truffe, perché se ne sono viste diverse. Confermiamo vogliamo apportare modifiche alla norma senza però levare risorse da questa destinazione”.

Mollicone (Fdi): “In arrivo nuova carta, per ragazzi cambierà poco” 

“La 18app non esisterà più. Per i ragazzi non cambierà molto, per gli esercenti neanche anzi stiamo studiando con il ministero dell’Istruzione un modo per evitare le frodi. È assurdo che i governi precedenti non abbiano mai vigilato sulle frodi”, così Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia, intervenuto a “L’imprenditore e gli altri”, trasmissione condotta da Stefano Bandecchi, su Cusano Italia Tv.

“La 18app va totalmente rivoluzionata. La carta per i giovani di Renzi, come lui stesso va dicendo trasformandola ancora una volta in un referendum su di sé, non esisterà più dal 31 dicembre ma dal 1° gennaio esisterà una carta cultura giovani con un finanziamento simile anche in commisurazione del reale utilizzo che è stato fatto. Con le categorie che abbiamo già contatto e rassicurato e verranno incontrate da ministro e sottosegretari dei vari settori”.

Gadda (Iv): “La retromarcia del governo certifica l’errore”

“Questa retromarcia del governo ma soprattutto della maggioranza ha certificato il fatto che si stava commettendo un errore”, così Maria Chiara Gadda, deputata di Italia Viva, intervenuta nella trasmissione “L’imprenditore e gli altri”, condotta da Stefano Bandecchi, su Cusano Italia Tv, per commentare la decisione del governo di modificare la 18App in modo che non venga riconosciuta a tutti indipendentemente dal reddito.

“Vedremo nelle prossime ore cosa vuole fare il governo. Dal punto di vista comunicativo c’è una retromarcia rispetto a quanto detto nei giorni scorsi. Ma il tema qui non è togliere un provvedimento fatto dal governo Renzi, è una cattiva abitudine che quando cambia un governo si prova a cancellare i provvedimenti. Io credo che questo sia uno strumento importante, i numeri dicono che ha funzionato per i giovani ma anche per il settore. In queste ore di dibattito non è emerso che, se il tema fosse davvero aiutare le famiglie più deboli, si sarebbe dovuto finanziare con la legge di bilancio il Family Act nella sua legge delega rispetto al contributo delle spese educative delle famiglie che è basato sull’Isee”.