Multe in base al reddito. Il governo sta studiando la possibilità di modificare il codice della strada, prevedendo che l’importo delle multe cresca sulla base del reddito di chi commette l’infrazione.

Multe in base al reddito, come funziona

L’ipotesi è stata lanciata da Galeazzo Bignami, viceministro delle infrastrutture e trasporti, durante la presentazione del rapporto Dekra sulla sicurezza stradale:

“Nell’ambito della revisione del codice della strada, effettueremo un approfondimento sulla possibilità di realizzare una proporzionalità tra sanzioni e reddito. Si può approfondire l’introduzione di un meccanismo di proporzionalità tra le sanzioni e il reddito: è da valutare se corrisponda a logiche di congruità equità sociale la situazione in cui una persona di reddito molto elevato venga afflitta con una sanzione di 130 euro come una persona che per quella sanzione viene ‘toccata’ per il 10% del proprio reddito.

Il tema dell’incidentalità è particolarmente drammatico. Credo, innanzitutto, che il richiamo alla disciplina dei giovani sia molto corretto. È fondamentale, inoltre intervenire sul piano infrastrutturale per garantire una maggiore sicurezza stradale, a partire dalla realizzazione delle smart city e favorendo l’uso delle nuove tecnologie”.

Monopattini elettrici

Il governo annuncia che sarà affrontato anche il tema dei monopattini elettrici, prevedendo una regolamentazione più rigorosa. La situazione attuale vede come prima causa di morte fra giovani e neopatentati proprio gli incidenti stradali: secondo quanto emerso dal rapporto Dekra sulla sicurezza stradale ancora oggi nell’Unione Europea gli incidenti stradali nella fascia d’età 18-24 anni causano nel 64% dei casi la morte del guidatore o del passeggero al suo fianco, rispetto al 44% nella popolazione complessiva. E il governo si appresta a correre ai ripari.

Tutto questo verrà affrontato nella discussione sul Codice della Strada il cui tavolo, secondo quanto ha annunciato Matteo Salvini, verrà convocato già dalla prossima settimana. E quella sarà quindi l’occasione per valutare l’introduzione di regole più restrittive per altri mezzi quali ad esempio i monopattini elettrici o dell’obbligo dell’etilometro a bordo. Si procederà ad “aggiornare il codice della strada che è vecchio di trent’anni”, ha spiegato il ministro. “Va aggiornato alla nuova mobilita, alle nuove tecnologie, all’abuso del telefonino che distrae ed è un enorme problema, alla necessità di identificare anche i monopattini elettrici perché è vero che sono ci i problemi alla guida delle quattro ruote, però ci sono alcuni contesti di estrema pericolosità sia per chi guida sia per chi cammina”.