Da Confinfustria piovono critiche sulla manovra scritta dl governo Giorgia Meloni. Il Presidente Carlo Bonomi, che si è più volte addentrato negli aspetti tecnici e specifici abbandonando le quisquille relative a Pos e pagamenti elettronici, è tornato a parlare oggi in occasione della presentazione libro Photoansa 2022. Il suo commento:

L‘interlocuzione con la premier Meloni e con il governo c’è sempre, ho ottimi rapporti, mi sembra che nella parte di manovra che non ci vede favorevoli c’è volontà di intervenire. Ho avuto modo di sottolineare quelli che secondo noi sono degli interventi di modifica necessari sulla legge di bilancio – ha aggiunto – il Mezzogiorno non era stato preso in considerazione, e invece è un tema importante, sembra che negli emendamenti il governo voglia intervenire in tal senso. C’è un pezzo di manovra importante su cui abbiamo espresso giudizio favorevole, e una parte che non ci vede favorevole su cui c’è la volontà di intervenire.

Secondo Bonomi la manovra fa poco dal punto di vista della crescita del Pil limitandosi, così com’è stata concepita dal Consiglio dei Ministri, ad un lavoro di medio periodo che va nella direzione di alleggerire i rincari energetici ed il caro bollette. Queste le sue parole:

Giudico positivo l’intervento sul caro bollette anche se la copertura è solo fino al 31 marzo, non mi ha convinto che le restanti risorse non sono impiegate con la finalità di aumentare la crescita del Pil del Paese. L’anno prossimo rallenteremo – spiega – poco o tanto ma rallenteremo, questo non ci consentirà di avere le risorse extra che ha avuto precedente governo, un extra gettito fiscale di 60 miliardi di euro. Se dovessimo affrontare delle emergenze dove prendiamo le risorse? I prepensionamenti e il forfait su una categoria di contribuenti Irpef non producono Pil potenziale.

Bonomi sulla manovra: “Bene il dialogo”

Si è tenuta la barra dritta sulla finanza pubblica, non era così scontato viste le promesse in campagna elettorale. È impoprtante perchè è nostro interesse mantenere barra dritta sul debito quando si dovrà discutere di nuovo del patto di stabilità e crescita, dovremo sederci a quel tavolo con dignità.

Con queste parole Carlo Bonomi lascia intendere che non tutto è da buttare ma che, anzi, alcuni passaggi della manovra sono stati ben pensati. Tra questi, aggiunge il numero uno di Confindustria, il tenativo di creare ponti con i sindacati ed i corpi intermedi in genere:

È dal 2020 che propongo il Patto per l’Italia, spero che finalmente qualcuno abbia capito che è necessario sedersi a quel tavolo. La presidente del Consiglio ha detto che vuole un rapporto con i corpi intermedi, che auspica di avere collaborazione, vediamo se è la volta buona. Da quando sono presidente di Confindustria propongo il Patto per l’Italia – ricorda – era chiaro cosa stava succedendo. Quello che sta succedendo su energia non è colpa della guerra, i problemi nascono da molto prima. Nel 2020 chiesi al governo un piano per l’energia, mi fu risposto che non serviva, nel settembre 2021 dissi attenzione alla speculazione sull’energia ma fui inascoltato, ora spero che si sia capito che è necessario sedersi a quel tavolo.