Influenza e Covid, la combo che non lascia scampo ai Pronto Soccorso di tutta Italia, sempre più allo stremo a causa dei numerosi ingressi. Niente ricoveri a macchia di leopardo, la situazione è ben più diffusa all’interno di tutto lo stivale, anche nelle regioni virtuose, lo afferma Fabio De Iaco, presidente della Società italiana di medicina di emergenza e urgenza che non si nasconde dietro mezzi termini e afferma inoltre come “gli accessi si siano intensificati di circa il 50% rispetto al mese di settembre”. E il futuro non appare roseo. Le prossime settimane infatti porteranno la situazione a peggiorare, specialmente durante le festività, quando verrà raggiunto il picco.
Influenza e Covid, aumentano i numeri
Per quanto riguarda l’influenza bisogna tornare indietro di circa 3 settimane, quando il virus ha cominciato a circolare in maniera seria tra i bambini, con molti ingressi in pronto soccorso. Un paio di giorni ed ecco che l’età media ha cominciato ad alzarsi, e continuerà a salire anche durante le feste, momento in cui durante gli scambi di auguri il virus potrà circolare tra diverse generazioni di persone.
Immancabile anche la presenza del Covid. Anche qui il virus ha ripreso a circolare, e spesso si nasconde. La situazione va ben oltre i numeri ufficiali certificati dalla positività del tampone. Spesso persone con sintomi influenzali infatti si dirigono in pronto soccorso, scoprendo poi lì di essere positivi, dato che per quanto riguarda influenza e coronavirus i sintomi sono praticamente indistinguibili. Il problema con quest’ultimo inoltre è la possibilità di ricovero: spesso e difficile poter trovare spazi e personale per l’isolamento.
Secondo Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale “c’è stata una rapidissima crescita dell’incidenza di sindrome simil-influenzale, che nell’ultima settimana ha raggiunto i 16 casi per mille assistiti, il valore più alto degli ultimi 15 anni. Questo significa che ogni settimana un medico di famiglia ha circa 100 assistiti che si ammalano, che si traduce in almeno 2-3 chiamate a settimana per ognuno a cui si aggiungono visite e tanta burocrazia. Stiamo praticamente impazzendo”.
Si tratta, peraltro, di un’influenza “molto aggressiva, con febbre che supera i 40 gradi e con una forte componente respiratoria”. Sono oltre 3,5 milioni, finora, gli italiani finiti a letto per l’influenza, quasi un milione nell’ultima settimana, con i numeri che pare siano destinati a salire.