Bonus baby sitter 2023: ecco tutte le novità in arrivo per quanto riguarda questa agevolazione a partire dal prossimo anno, la quale non è stata introdotta all’interno della bozza della Legge di Bilancio presentata dal governo Meloni, ma che potrebbe esserlo nella versione definitiva grazie all’emendamento che è stato proposto in seguito.

Bonus baby sitter 2023: ecco tutte le novità in arrivo per quanto riguarda il prossimo anno

Il bonus baby sitter, come detto in precedenza, non è stato inserito all’interno della Legge di Bilancio 2023, ma attraverso un emendamento potrebbe essere prevista la sua proroga per quanto riguarda il prossimo anno.

In particolare, è stata proposta l’estensione dell’agevolazione per 12 mesi, dunque a partire dal 1° gennaio fino al 31 dicembre 2023.

Il bonus baby sitter 2023 sarà di importo pari a 500 euro al mese e sarà erogato alle mamme che dispongono di un reddito inferiore o uguale a 35.000 euro annui.

Un ulteriore requisito, poi, riguarda il fatto che queste ultime dovranno riprendere la propria attività lavorativa al termine del periodo di astensione obbligatoria dal lavoro.

I fondi stanziati per questa proroga sono in misura pari a 1,5 miliardi di euro a decorrere dal 2023 e saranno ripresi dai tagli relativi alla spesa pubblica.

Bonus baby sitter 2023: che cos’è e come funziona

Il bonus baby sitter è una misura che è stata introdotta a partire dal 5 marzo 2020, in seguito ai provvedimenti di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine emanati dal decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020 (c.d. decreto Cura Italia).

Quest’ultimo, in particolare, ha introdotto uno specifico congedo parentale per un periodo continuativo o frazionato, comunque non superiore complessivamente a 15 giorni, per i figli di età non superiore a 12 anni, di cui possono fruire i genitori alternativamente fra loro.

Il limite di età non si applica per i figli che si trovano in condizioni di disabilità grave accertata, iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale.

In alternativa a questa agevolazione i genitori avevano la possibilità di scegliere la corresponsione du un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting.

Successivamente, il decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020 (c.d. decreto Rilancio) ha introdotto un’alternativa al bonus baby sitter, ovvero il bonus per la comprovata iscrizione ai centri estivi e ai servizi integrativi per l’infanzia per il periodo dalla chiusura dei servizi educativi scolastici al 31 agosto 2020.

Il bonus baby sitter viene riconosciuto nel limite massimo complessivo per il nucleo familiare di 1.200 euro e deve essere utilizzato per prestazioni di assistenza e sorveglianza dei figli nel periodo di chiusura dei servizi educativi scolastici.

Il sussidio spetta anche ai genitori affidatari, a condizione che nel nucleo familiare l’altro genitore non sia:

  • beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa;
  • disoccupato;
  • non lavoratore.

Bonus baby sitter 2023: a chi spetta e requisiti

Il bonus baby sitter 2023 viene riconosciuto alle seguenti categorie di lavoratori:

  • dipendenti del settore privato;
  • iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata;
  • autonomi iscritti all’INPS;
  • autonomi iscritti alle casse professionali;
  • lavoratori dipendenti del settore sanitario pubblico e privato accreditato (medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia medica e operatori sociosanitari);
  • personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Come fare domanda

Il bonus baby sitter 2023 può essere richiesto tramite l’apposito servizio online che viene messo a disposizione dall’INPS, effettuando l’autenticazione con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS.

In alternativa, la domanda può essere presentata tramite:

  • Contact center, al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
  • enti di patronato, attraverso i servizi telematici offerti gratuitamente dagli stessi.