Spagna, de la Fuente si presenta – Con l’eliminazione della Spagna dal Mondiale di Qatar 2022, si è conclusa l’era Luis Enrique dopo quattro anni (2018-2022) e nessun trofeo, seppur la Spagna abbia fatto notevoli passi avanti. Da Gavi a Pedri, passando per Ansu Fati, sono diversi i talenti spagnoli emergenti negli ultimi anni. Con Luis Enrique che va, c’è però Luis de la Fuente che arriva. L’allenatore spagnolo era stato ufficializzato negli scorsi giorni e oggi si è presentato in conferenza stampa. Si tratta di una soluzione che da continuità al progetto delle Furie Rosse: classe 1961 già nel giro delle selezioni spagnole giovanili, da CT della Spagna ha vinto un Europeo Under 19 e un Europeo Under 21. Ho anche conquistato l’oro ai Giochi del Mediterraneo del 2018 e un argento alle Olimpiadi di Tokyo. De la Fuente farà il suo debutto sulla panchina della Nazionale maggiore a marzo in occasione delle gare di qualificazione agli Europei 2024. La sua idea di calcio, gli obiettivi futuri e le possibili convocazioni tra i tanti argomenti trattati dal commissario tecnico spagnolo.

Spagna, de la Fuente: “Conosco presente e futuro del calcio spagnolo”

Tra i primi argomenti trattati da Luis de la Fuente c’è sicuramente la tipologia di calcio che la sua Spagna dovrà assimilare e mettere in pratica: “Luis Enrique ha fatto un grande lavoro e lo ringrazio. Ho detto sì alla proposta senza pensarci un secondo. Mi piace dare libertà al calciatore all’interno però di un sistema ordinato ed equilibrato. Mi piace avere un portiere tecnico, che sappia iniziare l’azione da dietro e con qualità. Preferisco però avere un portiere che, oltre a saper fare tutto ciò, sappia parare. Noi non siamo ancorati a un determinato modulo, a un determinato calcio. Siamo attenti all’evoluzione del calcio e siamo pronti ad adeguarci, ma soprattutto aperti a cambiare quando ci sarà la necessità”. 

Nella Nazionale spagnola ci è rimasto dieci anni tra le varie selezioni giovanili, guidate sia a livello europeo che internazionale, comprese le Olimpiadi. Luis de la Fuente non ha dubbi: “Sono stato un calciatore professionista per 15 anni, 13 in Prima Divisione, ho vinto titoli, sono stato nella Federazione spagnola per 10 anni, ho guidato le squadre giovanili agli Europei e alle Olimpiadi. Se c’è qualcuno in Spagna che conosce il presente e il futuro del calcio spagnolo, quello sono io. Adesso però non voglio 48 milioni di allenatori, ma 48 milioni di calciatori, tutti verso un’unica direzione. Voglio che si recuperi lo spirito del 2010, quel senso di appartenenza che ci faccia dire “sono spagnolo…”.

“Sergio Ramos potrà essere convocato, felice di Busquets”

Tra gli argomenti affrontati da de la Fuente in conferenza stampa anche il tema delle possibili convocazioni, tra giovani che emergono e gente d’esperienza che sembrava potesse lasciare e invece continuerà: “Fino ad ora, nelle selezioni giovanili ho dovuto lavorare con un limite di età. Ora ho la possibilità di scegliere qualsiasi calciatore e di qualsiasi età. Non chiudo le porte a nessuno. Mi piacciono i giovani talenti, ma anche i veterani che hanno dato tanto e continuano a dare tanto a questa squadra. Non guarderò la carta d’identità. Felice che ci sia gente come Gavi che brucia le tappe”. Infine, entrando nel dettaglio, ha parlato di Sergio Ramos e Sergio Busquets: “Sergio Ramo, se sarà in buone condizioni, sarà convocato. Tutti i calciatori che saranno in buone condizioni saranno probabilmente selezionati. Sono contento che Busquets voglia continuare e ovviamente conto su di lui. È una storia vivente del calcio non solo nel passato, ma anche nel presente e nel futuro”.