Gite scolastiche: sempre più docenti rifiutano di svolgere il ruolo di accompagnatori dei propri studenti nei viaggi di istruzione e questo fatto sta facendo sempre più notizia e scalpore sia agli occhi dei genitori dei ragazzi che a livello mediatico nazionale.

In seguito all’emergenza legata allo scoppio della pandemia da Covid-19, gli studenti sono rimasti chiusi in casa a seguire le proprie lezioni scolastiche da remoto, tramite un pc.

Con la fine di questo periodo tutti gli studenti e anche i loro genitori auspicavano un ritorno alla normalità, con la libertà di poter viaggiare ed imparare cose nuove, ma così non è stato.

In realtà, già da alcuni anni, anche prima della pandemia da Covid-19, gli insegnanti rifiutavano di andare in gita con i loro studenti, per via delle enormi responsabilità che non gli venivano e che, ancora oggi, non gli vengono riconosciute.

In passato, infatti, i docenti ricevevano la diaria, mentre oggi non hanno nessun supporto nel dover andare in “vacanza” con i propri alunni, lasciando anche magari per molto tempo le proprie famiglie e i propri impegni personali da parte.

Al giorno d’oggi, dunque, sono sempre di più i casi in cui gli insegnanti decidono di non mandare gli alunni nelle gite scolastiche per punizione, anche se spesso questa motivazione cela la volontà di non prendersi troppe responsabilità.

Perciò, i genitori dei ragazzi, che si lamentano di questo problema, hanno manifestato la volontà di voler accompagnare in prima persona i propri figli nei viaggi di istruzione.

Gite scolastiche, sempre più docenti rifiutano di svolgere il ruolo di accompagnatori degli studenti: ecco le parole della presidente dell’ANP Lazio Cristina Costarelli

Riguardo le polemiche che toccano i docenti che non vogliono accompagnare i propri studenti nelle gite scolastiche, è intervenuta sui suoi profili social, Cristina Costarelli, dirigente scolastica del Newton di Roma e presidente dell’ANP Lazio:

“Indiscutibile che i viaggi di istruzione siano uno dei momenti più felici del percorso scolastico, soprattutto in un anno come questo che vede un generalizzato ritorno alla normalità.

Ma non andrei a scherzare sulla responsabilità e l’impegno che assumono i docenti quando si rendono disponibili come accompagnatori: quale altro lavoratore assumerebbe l’onere di ‘passare la notte a controllare che i ragazzi non si calino dalle finestre’ gratuitamente?

E siamo certi che gli stessi genitori che auspicano l’organizzazione dei viaggi sarebbero poi ben disposti e comprensivi se capitasse casualmente qualche sinistro al proprio figlio? E se un docente ha problemi personali per cui non può andare in viaggio?

Senza dimenticare le responsabilità civile e penale sempre attive quando si assumono doveri di vigilanza sugli studenti. Ecco, ricordiamoci di questi aspetti quando si parla di viaggi di istruzione nelle chat dei genitori o si firmano lettere accorate ai docenti e ai DS: tutti abbiamo piacere a lasciar vivere agli studenti queste esperienze, ma ciò dovrebbe avvenire con responsabilità umanamente dimensionate e con la giusta retribuzione per chi se ne fa carico”.

I viaggi di istruzione e le visite guidate sono obbligatorie? Ecco che cosa dice la legge

Le gite scolastiche sono obbligatorie? Oppure i docenti possono decidere di non accompagnare i propri studenti? Andiamo a vedere che cosa dice la legge in merito.

Attraverso la pubblicazione della nota n. 2209 dell’11 aprile 2012 il Ministero dell’Istruzione ha chiarito che:

“L’effettuazione di viaggi di istruzione e visite guidate deve tenere conto dei criteri definiti dal Collegio dei docenti in sede di programmazione dell’azione educativa (cfr. art. 7, D.lgs. n. 297/1994), e dal Consiglio di istituto o di circolo nell’ambito dell’organizzazione e programmazione della vita e dell’attività della scuola (cfr. art. 10, comma 3, lettera e), D.lgs. n. 297/1994).

A decorrere dal 1° settembre 2000, il ‘Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche’, emanato con il D.P.R. 275/1999, ha configurato la completa autonomia delle scuole anche in tale settore; pertanto, la previgente normativa in materia (a titolo esemplificativo, si citano: C.M. n. 291 – 14/10/1992; D.lgs n. 111 – 17/03/1995; C.M. n. 623 – 02/10/1996; C.M. n. 181 – 17/03/1997; D.P.C.M. n. 349 – 23/07/1999), costituisce opportuno riferimento per orientamenti e suggerimenti operativi, ma non riveste più carattere prescrittivo”.

Questo vuol dire che le gite scolastiche, dunque, non rientrano tra le attività obbligatorie per i docenti, ma sono del tutto facoltative.