Cos’è l’Anisakis? C’è un parassita che può purtroppo infestare l’apparato digerente dell’uomo: l’anisakis che è causa anche di morte, eppure se impariamo delle semplici regole su come consumare i prodotti ittici risolviamo stronchiamo il problema sul nascere.

Cos’è l’Anisakis?

Cos’è l’Anisakis? È un un “vermetto” che in un suo stadio larvale può provocare una anisakiosi nell’uomo che consuma pesci e cefalopodi marini infestati, crudi o poco cotti. Si vedono chiaramente a occhio nudo: «Misurano da 1 a 3 cm circa, vanno dal colore bianco al rosato, sono sottili e tendono a presentarsi arrotolate su se stesse»

Le larve di questo vermetto sono vive e vitali e trovano il loro habitat naturale negli esemplari vivi e vitali come i pesci di mare e molluschi cefalopodi. Non si trovano, invece, in crostacei e molluschi bivalvi.

Cos’è l’Anisakis? Ecco dove vive?

L’anisakis è molto presente in aree marine incontaminate e protette, passa tra gli invertebrati e pesci intermedi senza svilupparsi e trova la sua dimora definitiva in mammiferi marini, uccelli ittiofagi, rettili e pesci, pertanto la sua presenza è sinonimo di freschezza del prodotto.

bisogna dunque stare molto attenti al trattamento cui gli operatori sottopongono pesci e cefalopodi. Le larve si trovano nelle viscere e se non vengono immediatamente e correttamente eliminate migrano nelle carni. Questa ultima fase se si manifesta rappresenta un pericolo davvero importante per il consumatore.

L’Anisakiosi? Sintomi e conseguenze possibili

Se dunque il consumatore, ingerisce le larve, possiamo trovarci di fronte a diversi esiti. In un primo caso che potrebbe essere quello più fortunato, i vermetti transitano ma se ne vanno.

In un altro può succedere che la loro presenza provochi dei sintomi gastrointestinali più o meno gravi, tali da provocare la perforazione delle pareti dell’intestino.

Perché accade? La risposta è presto trovata nel fatto che le larve non trovandosi a loro agio si attaccano alle mucose tramite un uncino: più entra in profondità più provoca danni. Per l’asportazione bisogna quindi intervenire chirurgicamente.

Nell’ipotesi che il soggetto sia allergico, è molto probabile che subisca uno shock anafilattico. L’aspetto positivo è che dal momento in cui il nostro organismo non corrisponde al loro habitat, le larve non si sviluppano né prolificano.

Come si uccide

Il nemico numero uno dell’anisakis è rappresentato dalla temperatura alta, cioè quella di cottura che sappiamo essere abitualmente sopra i 60 gradi ma anche da quella bassissima, cioè del congelamento.

L’abbattimento nel caso industriale o di ristoranti (che possiedono abbattitori) avvengono in 24 ore a temperature uguali o inferiori a – 20° gradi, nel caso domestico avvengono in 4 giorni e cioè in 96 ore a una temperatura di -18° (-18° sono i gradi raggiunti dai congelatori domestici).

E’ vivamente sconsigliato preparare conserve di pesce crudo se non lo abbiamo prima congelato. Il limone piuttosto che l’aceto o il sale non uccidono il vermetto anzi ebbene sapere che soprattutto sotto sale essi vivono per molti mesi ancora.

I salmoni sono immuni

I salmoni norvegesi sono i pesci immuni all’anisakis, certificati in deroga al regolamento europeo in materia, sentito il parere positivo dell’Efsa, che è l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.

La deroga è stata ottenuta in seguito alle pratiche di allevamento. infatti i salmoni allevati sono nutriti con mangimi liofilizzati sottoposti a trattamento termico e quindi sicuramente privi di anisakis. Turro questo concede la possibilità al produttore di eseguire il processo di affumicatura a freddo e la commercializzazione per gli utilizzi a crudo senza il congelamento.

Allarme per alici contaminate

E’ di qualche giorno fa la notizia che è stato ritirato dal ministero della Salute un lotto di alici marinate per “rischio fisico“. Il prodotto in questione è del marchio “Corcione Ingross di Cinzia Genovese“. L’esatta denominazione di vendita è “Alici marinate dolci e piccanti” e il lotto in questione è 261022 con data di scadenza il 26/06/2023: si tratta di una vaschetta da 200 grammi contenente il prodotto da non consumare.

Il richiamo per la presenza di larve

Il motivo del richiamo dal mercato del lotto di alici marinate è dovuto alla “Presenza di larve vive di Anisakis S.P.P.” e come si legge dal pdf diffuso dal ministero della Salute “si prega di riportare il prodotto presso il rivenditore dal quale si è acquistato senza, ovviamente, consumarlo“. Il marchio di identificazione del produttore è IT2911 e la sede dello stabilimento è in Via Masseria Coppola C/da Alaia 57bis a Somma Vesuviana, provincia di Napoli.