Congedo matrimoniale entro quando? Il congedo matrimoniale spetta a tutti i lavoratori dipendenti e consiste nella possibilità di congedarsi dal lavoro mantenendo la propria retribuzione per un periodo generalmente fissato in 15 giorni.
Congedo matrimoniale entro quando?
Il congedo inizia con il giorno del matrimonio. Per poterne fruire, il lavoratore deve fare richiesta al datore di lavoro in anticipo rispetto al momento di inizio. Il congedo deve essere richiesto entro 30 giorni dal matrimonio, con un anticipo di almeno 6 giorni. Questa richiesta va effettuata direttamente al proprio datore di lavoro che così potrà venire a conoscenza di questa esigenza. Se per motivi organizzativi o legati all’attività aziendale non sia possibile fruirne nei giorni immediatamente successivi alla cerimonia, tale periodo deve essere concesso entro i 30 giorni successivi al matrimonio. Entro 60 giorni dal matrimonio, il dipendente deve documentare l’evento consegnando il certificato di matrimonio o unione civile al proprio datore di lavoro.
La retribuzione
Il congedo matrimoniale è retribuito a seconda della qualifica che ha il dipendente (impiegato, operaio, apprendista, ecc.) dal datore di lavoro o dall’INPS.
Durante il periodo di congedo matrimoniale, il lavoratore ha diritto di percepire il medesimo compenso che riceve nei giorni in cui presta la propria attività lavorativa.
In linea generale, i contratti collettivi prevedono semplicemente che il datore di lavoro corrisponda al lavoratore la retribuzione ordinaria.
Tuttavia è prevista una particolare modalità di versamento del compenso per gli operai, gli apprendisti, i lavoratori a domicilio e i marittimi di bassa forza dipendenti da aziende industriali, artigiane o cooperative; il trattamento economico, infatti, viene versato parzialmente mediante un assegno a carico dell’INPS, di importo pari a 7 giorni di lavoro, mentre resta in capo al datore di lavoro l’onere di integrare l’importo dell’assegno fino a garantire la normale retribuzione per i 15 giorni di durata del congedo.
Non si ha diritto all’assegno quando si contrae il solo matrimonio religioso.
Partite iva
Per i lavoratori autonomi non vi è alcuna disciplina a favore del congedo matrimoniale. La ratio di questa scelta sta nel fatto che un libero professionista può tranquillamente gestire in autonomia le sue esigenze professionali e personali.